Cronaca

Arrestate in un blitz della polizia 10 persone pronte a partire per la Siria

Una operazione contro il terrorismo internazionale ha portato all’arresto di 10 persone, accusate di terrorismo e di organizzazione di viaggi, sempre con finalità di terrorismo. Gli arrestati infatti erano pronti a partire per la Siria, dove avrebbero dovuto combattere nelle file dei miliziani islamici.

L’operazione è stata coordinata dalla Digos del capoluogo lombardo ed ha portato ad arresti ad Inzago, un comune del milanese, ed a Scansano, in provincia di Grosseto. Le due famiglie coinvolte sono una albanese, ed una italiana, i cui componenti si erano convertiti all’Islam. Nel corso della mattinata si è tenuta anche una conferenza stampa presso la questura di Milano, nella quale sono stati resi noti maggiori dettagli sulla vicenda.

Oltre agli arresti la polizia ha effettuato anche perquisizioni alla ricerca di prove e di armi. Al centro delle indagini, che sono iniziate nello scorso mese di ottobre e che sono state condotte anche grazie a delle intercettazioni, c’è la figura di una jihadista italiana che nello scorso mese di settembre, dopo aver sposato un uomo di nazionalità albanese, era partita per la Siria per andare a combattere nelle file dell’Isis, insieme al marito ed alla madre di lui.

Tra i quattro fermati di nazionalità italiana ci sono anche i genitori e la sorella della donna, mentre i cinque albanesi sono familiari di suo marito e vivono a Scansano, nella provincia di Grosseto. L’ultimo fermato, il decimo, è una persona di nazionalità canadese. Per portare a termine le indagini e far scattare il blitz della polizia stamani all’alba, si sono rivelate importantissime le intercettazioni telefoniche.

L’operazione ha subito una accelerazione quando uno dei componenti della famiglia italiana ha ritirato il passaporto rinnovato. Nello stesso tempo, in un’altra operazione, avvenuta a Roma, e condotta dai carabinieri del Ros, c’è stato un doppio arresto, con due immigrati magrebini che sono stati fermati con l’accusa di terrorismo internazionale. Secondo quanto si apprende i due, che appartengono ad una cellula qaedista della capitale, stavano favorendo l’addestramento di militanti gestendo un sito internet con lo scopo di addestrarli. Una terza persona, legata ai due arrestati, è in carcere in Marocco, fermata anch’essa per reati collegati al terrorismo.

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