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Capello addio alla Russia per pochi intimi. Invita a cena i suoi ex giocatori che disertano in massa

La separazione tra l’allenatore italiano Fabio Capello e la Federazione calcistica russa, è avvenuta sette giorni fa, con un accordo nel quale è stata riconosciuta al tecnico una buonuscita del valore di 15 milioni di euro.

“Don Fabio” era da tempo ai “ferri corti” con la Federazione, complice l’eliminazione precoce dal mondiale brasiliano dello scorso anno (per onor di cronaca non che la sua rosa fosse straordinaria e se ci aggiungiamo le papere di Akinfeev, ndr) a cui hanno fatto seguito prestazioni abbastanza stentate nelle qualificazioni europee. Capello aveva ancora due anni di contratto ed una clausola rescissoria di 25 milioni di euro, ma si è accordato a poco più della metà, lasciando così campo libero per la sua sostituzione, che avverrà molto probabilmente con Leonid Slutsky.
Per ringraziare a salutare i giocatori che hanno fatto parte della sua nazionale nei tre anni trascorsi in Russia, l’ex allenatore di Milan, Roma e Juve aveva organizzato una cena d’addio, prenotando in uno dei migliori ristoranti della capitale. La cena era per 50 persone, 37 giocatori, alcuni membri dello staff, compresi i medici, e l’allenatore e la moglie.
La cena di addio è stata però abbastanza triste, in quanto si sono presentati solo 4 giocatori tra tutti quelli che erano stati invitati. Alcuni erano impegnati con le loro formazioni, ma la maggior parte hanno rifiutato l’invito, a dimostrazione di come l’ambiente della nazionale russa non fosse nei migliori rapporti con l’ex tecnico della nazionale inglese.

La cena era stata organizzate nel ristorante Gusiatnikoff uno dei più lussuosi di Mosca, ed a quanto riporta la “Komsomolskaya Pravda“, è costata al tecnico friulano circa 300 mila rubli. I giocatori presenti erano Alexander Kerzhakov, Alexander Samedov, Vasili Berezutski e Alexander Kokorin.
Ora l’allenatore originario di Pieris torna sul mercato ed anche se al momento non si sono sentite voci su lui, difficile pensare che un tecnico del suo calibro rimanga per lungo tempo a spasso.  Difficile non pensare, ad esempio, che solo fra un paio di mesi, dopo le roboanti dichiarazioni estive, non mancheranno le squadre, anche nel nostro Paese, costrette a fare i conti con una realtà ben diversa da quella sperata, e disposte a qualsiasi cosa per ingaggiare un tecnico vincente come Capello.
Un Capello che, per come lo si conosce, difficilmente rinuncerà a gettarsi nella mischia, magari tentando, dopo gli addii polemici di Roma, Torino e Madrid, di  cercare una piazza che gli permetta di vincere e lasciare in maniera più serena e amichevole.

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