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Giro d’Italia 17° tappa: a Lugano bis di Modolo, oggi tappa di montagne

Dopo le grandi emozioni che hanno caratterizzato il giorno precedente, con l’ascesa del Mortirolo, la 17esima tappa del Giro d’Italia ha visto i ciclisti arrivare a Lugano, con un percorso che si è distinto per il fatto di essere il più corto di questa edizione (solo 134 chilometri), offrendo agli atleti la possibilità di recuperare dalle fatiche dei giorni precedenti.

Come previsto alla vigilia, i big hanno preferito far riposare le proprie squadre, in vista delle prossime tappe di montagna. Alla fine, a spuntarla è stato Sacha Modulo, che ha così ottenuto la seconda vittoria al Giro di quest’anno. Curiosamente, l’ordine d’arrivo è stato lo stesso di Jesolo; infatti, dietro a Modulo si sono piazzati rispettivamente Giacomo Nizzolo (che colleziona il suo settimo secondo posto al giro !), che ha conquistato la maglia rossa, e Luca Mezgec.
Questa vittoria, per Modulo, è sicuramente più prestigiosa della precedente, ottenuta in circostanze particolari, vista la caduta in seno al gruppo che aveva resa anomala la volata finale. A favorire il corridore, questa volta, è stato l’enorme lavoro effettuato dalla sua squadra, la Lampre-Merida, capace di condurlo perfettamente nel corso dell’ultimo chilometro. In particolare, a distinguersi sono stati due uomini, Roberto Ferrari e Maxi Richeze. A confermare la forza della squadra sono le 4 vittorie già ottenute al Giro.
Invariata, ovviamente, la classifica generale, che vede sempre lo spagnolo Contador comandare con 4 minuti e 2 secondi su Mikael Landa e 4 minuti e 52 su Aru.

I 134 chilometri percorsi dai corridori hanno permesso ai primi in classifica di tirare il fiato; l’unica asperità di giornata, infatti, era rappresentata da un Gran Premio della Montagna di terza categoria. L’arrivo era perfetto per i velocisti, e così è stato.
La tappa, ad ogni modo, è iniziata subito con una fuga, nata addirittura dopo soli 2 chilometri, che ha visto partire 3 atleti, tra i quali due italiani: Giacomo Berlato e Marco Bandiera. Dopo 12 chilometri di fuga il vantaggio del gruppetto era di 2 minuti e mezzo. L’azione è proseguita per gran parte della tappa, ma a 27 chilometri dall’arrivo il gruppo è riuscito a riassorbire i ciclisti. A quel punto Adam Hansen ha provato una sortita, accompagnato da Atapuma e Gretsch. Anche in questo caso la fuga a tre non ha avuto successo, nonostante Hansen abbia provato a proseguire da solo una volta riassorbiti i compagni. Il suo ricongiungimento con il gruppo è avvenuto a 11 chilometri dalla fine. Nuovo tentativo a 3 chilometri dall’arrivo, avvenuto al termine dell’unica salita di giornata, con Slagter e Paolini; quest’ultimo ha provato a sganciarsi dal compagno di fuga cercando l’impresa solitaria. Purtroppo, il “Gerva” ha avuto la sfortuna di trovarsi il vento contro. Il gruppo, deciso a far giocare la tappa ai velocisti, ha richiuso lo strappo anche in questo caso. Questo comportamento è stato determinato, molto probabilmente, dal fatto che nelle tappe finora disputate sono state ben 6 le fughe che sono riuscite a giungere al traguardo.
Il lungo rettilineo di Lugano, alla fine, ha premiato Sacha Modulo, spinto ottimamente dal treno Lampre. Soddisfattissimo il corridore, che ha voluto dedicare i suoi due successi alla squadra e che ha indicato come il Giro sia stato finora durissimo, capendo la scelta fatta da alcuni velocisti di abbandonare la corsa a tappe nei giorni precedenti e di andare a casa.
Al termine della tappa ha voluto dire la sua anche Paolini, autore del tentativo a pochi chilometri del traguardo. Il corridore si è rammaricato, oltre del vento, per il comportamento tenuto da una motocorsa. Infatti, secondo lo stesso ciclista, quest’ultima si sarebbe trovata troppo vicina a lui mentre affrontava la discesa verso Lugano.

Conclusa la tappa, tutti velocemente in albergo per riposarsi e per preparare tatticamente la 18esima tappa, che vedrà il gruppo partire da Gravellona Toce per arrivare a Cervinia, dopo ben 236 chilometri di alta montagna che promettono battaglia tra i leader. Infatti, nonostante Contador si sia dimostrato finora il migliore, Landa ha promesso di provare a lottare con lo spagnolo assieme ad Aru. Ancora non è chiaro se il nuovo uomo di punta della squadra sia diventato proprio Landa, ma è probabile che Aru dovrà mettersi al suo servizio.

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