Sport

Giro d’Italia 18° tappa: tappa a Gilbert e Giro a Contador, è lui il padrone della corsa. Cronaca tappa

Dopo la tappa di Verbania, che ha visto la seconda vittoria in questa edizione del belga Philippe Gilbert, il Giro d’Italia è sempre più in mano ad Alberto Contador.  La maglia rosa, che si è disinteressato della fuga che poi è terminata con la vittoria del Belga, ha approfittato della caduta del suo avversario più diretto, il connazionale dell’Astana, Landa Meana, per attaccarlo e prendere ancora 1 minuto e 13 secondi di vantaggio, così ora da comandare in classifica con un vantaggio incolmabile, che recita 5 minuti e 15 secondi di vantaggio sullo stesso Landa Meana e con 6 minuti e 5 secondi su Aru, che è ancora in terza posizione.

La diciottesima frazione del giro si è decisa quando il corridore belga, autentico mattatore delle prove in linea, e grande “finisseur”, è andato via in discesa, tenendo poi il vantaggio sino al traguardo e bissando così la vittoria che aveva ottenuto nella tappa di Monte Berico. Per quanto riguarda, invece, il momento topico per gli uomini di classifica, è accaduto ai piedi del monte Ologno con la caduta del corridore basco, a cui ha fatto seguito immediatamente l’attacco del portacolori della Tinkoff Saxo. Dopo Gilbert è arrivato sul traguardo un italiano, Manuel Bongiorno, che ha accusato un distacco di 47 secondi dal vincitore. Bongiorno faceva parte del gruppetto in fuga nel quale c’erano anche altri sei corridori, che sono giunti al traguardo con 1 minuto ed 1 secondo di ritardo. Lo sprint di questo gruppetto è stato vinto dal francese della Iam, Sylvain Chavanel, che si è quindi classificato al terzo posto. Il distacco con il quale è giunta al traguardo la maglia rosa, in dodicesima posizione, è stato di 6 minuti e 5 secondi, ma quello che più contava per Alberto Contador er il distacco inflitto agli immediati inseguitori in classifica. Landa Meana ed Aru sono infatti arrivati al traguardo di Verbania assieme in 23esima e 24esima posizione, con un ritardo di 1 minuto e 13 secondi. In quarta posizione in classifica generale resiste Amador, staccato di 7 minuti ed 1 secondo.

La tappa è partita da Melide, in Svizzera, vicino a Lugano dove il giro era arrivato il giorno precedente; la tappa presentava una sola grande difficoltà, il Monte Ologno, affrontato per la prima volta dal Giro d’Italia, che i corridori hanno incontrato dopo 134 chilometri di corsa, Un GPM di prima categoria con lo striscione posto al termine di una ascesa con una pendenza media del 9% ed alcuni tratti al 13%. Dopo un’ora di corsa ad una velocità molto sostenuta, circa 49 chilometri orari, nasce una fuga che vede protagonisti 12 corridori, tra i quali anche il nostro Damiano Cunego, l’ex iridato Gilbert e Nocentini. Cunego purtroppo deve dire addio alla fuga ed anche al giro a causa di una caduta che gli ha comportato la frattura della clavicola. La fuga del gruppetto continua senza che gli uomini di classifica si interessino e, quando mancano 70 chilometri all’arrivo, raggiunge il massimo vantaggio, attorno ai 13 minuti. Tre degli attaccanti si staccano e vengono riassorbiti, ma quando i fuggitivi iniziano a salire le rampe del Monte Ologno hanno comunque ancora 12 minuti di vantaggio sul gruppo della maglia rosa. Intanto nel gruppo una caduta coinvolge molti uomini del team Sky e tre dell’Astana, tra cui Landa Meana. Contador si accorge delle difficoltà del rivale ed attacca, prendendosi anche la rivincita per il Mortirolo. Nel gruppetto dei fuggitivi cominciano gli scatti ed in cima al GPM arrivano in quattro con De La Cruz che passa per primo, seguito da Bongiorno e poi da Moinard e Siutsou. Contador passa dopo 7 minuti ma ne ha già messo 1 tra se e la coppia dell’Astana.
Nella discesa dal Monte Ologno, che porta verso il traguardo posto a Verbania, la stoccata di Philippe Gilbert, che scatta in discesa e dopo aver superato di slancio i quattro battistrada continua nella sua azione solitaria con grande potenza. Quando arriva a 10 chilometri dal traguardo il Belga ha già accumulato 35 secondi di vantaggio e le sue doti di passista fanno il resto. Quella di Verbania per Gilbert è la 65esima vittoria da professionista in una carriera iniziata nel 2003. Dietro di lui bella impresa anche per Manuel Bongiorno che riesce a sua volta a lasciare la compagnia degli altri fuggitivi piazzandosi in seconda posizione. Ed oggi ancora una tappa difficile, con tanta montagna ed un interrogativo. Saranno i due dell’Astana a tentare un contrattacco, oppoure ancora una volta sarà Contador a fare il vuoto?

Leave a Response