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Giro d’Italia cronaca 5° tappa: Polanc conquista l’Abetone, in rosa Contador, tallonato da Aru

Lo sloveno Polanc, corridore del Team Lampre-Merida si aggiudica per distacco la quinta tappa del Giro d’Italia che si è conclusa sul traguardo in salita dell’Abetone, ma la vera corsa si è giocata dietro, con una lotta a tre nel finale tra gli uomini di classifica nella quel prevale il sardo dell’Astana, Fabio Aru, che precede sia Contador che Porte.

Lo Spagnolo della Tinkoff-Saxo veste la maglia rosa di primo in classifica generale con 2 soli secondi di vantaggio sull’italiano e 20 su Porte. La svolta della gara è arriva sulla salita finale con il 23enne sloveno Polanc che è scattato riuscendo ad involarsi rispetto ai compagni che facevano parte del gruppetto in fuga. Dietro di lui è rimasto, solo, il francese Chavanel, che si è piazzato in seconda posizione al traguardo, accusando un ritardo di 1 minuto e 31 secondi. Per Polanc questa dell’Abetone è la prima vittoria in carriera da professionista.
Dietro al fuggitivo ed al suo inseguitore la battaglia è stata serrata, con una serie di scatti che ha frantumato a poco a poco il gruppetto dei migliori e sino alla fine il primato tra i corridori che puntano alla classifica generale era oggetto di una lotta indecisa.

La gara era partita da La Spezia e la prima fuga della tappa vedeva scattare cinque corridori, che dopo 16 chilometri si avvantaggiavano sul gruppo; i cinque, Chavanel, Polanc, Domont, Dillier e Tvetcov, collaborano e dopo aver passato il GPM di terza categoria di Foce Carpinelli, continuano nella loro fuga aumentando il vantaggio nei confronti del gruppo, che non sembra interessato alla loro fuga. Il vantaggio massimo dei cinque battistrada arriva a 11 minuti, poi, in vista dell’ultima salita della giornata le squadre degli uomini di classifica iniziano a lavorare per i loro capitani, ed il distacco si riduce inevitabilmente, con soli 6 minuti e 25 secondi che restano quando il gruppetto dei fuggitivi è ai piedi della salita dell’Abetone. Appena la strada comincia a salire, la gara si infiamma, sia davanti, che dietro.
Nel gruppetto dei fuggitivi i primi a staccarsi dopo molti chilometri di fuga, sono Tvetcov e Domont che non riescono a tenere il ritmo degli altri per i continui scatti, poi Polanc, si invola da solo, lasciando il duo formato da Diller e Chavanel all’inseguimento. Dietro invece, dopo il lavoro dei gregari, sono i capitani a prendere l’iniziativa: quando mancano solo 5,5 chilometri allo striscione del traguardo arriva il primo scatto di Contador, ma sia Aru che Porte riescono ariportarsi immediatamente in scia; lo scatto successivo è opera di Fabio Aru, che può contare anche sull’appoggio di Landa, suo compagno di squadra; Contador e Porte reagiscono e la battaglia, su queste strade sulle quali vinse anche Fausto Coppi, i pretendenti alla vittoria finale raggiungono Chavanel, che però riesce a conservare la seconda posizione.

Un giro d’Italia che dopo poche tappe ha già mostrato la sua bellezza e che vede già usciti allo scoperto, senza tatticismi inutili, i maggiori protagonisti. In classifica generale, dopo i tre sopracitati, la quarta posizione è di Kreuziger, con un distacco dal leader di 22 secondi, mentre il secondo tra gli italiani è Cataldo, che segue a 28 secondi.
La sesta tappa si corre interamente in Toscana, con partenza da Montecatini Terme, ed arrivo a Castiglione della Pescaia dopo aver percorso 183 chilometri, quasi tutti pianeggianti, con un solo strappetto, GPM di quarta categoria, a Pomarance. Una tappa che da pronostico è riservata ai velocisti e che non dovrebbe cambiare le carte in tavola nella generale.
Intanto c’è una buona notizia per quanto riguarda Domenico Pozzovivo, il corridore lucano caduto rovinosamente nel corso della terza tappa, che è stato dimesso dall’ospedale ed ha potuto intraprendere il viaggio di ritorno verso casa.

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