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Google car: arrivano i primi incidenti. “Lei rispetta il codice, gli uomini no”

La ‘Google Driverless Car’ potrebbe essere pericolosa per la circolazione e costituirebbe la causa di alcuni incidenti verificatisi negli ultimi mesi. Stando a quanto accaduto di recente negli Stati Uniti, infatti, il dubbio è più che legittimo ed è per questo che la ‘concept car’ della casa di Mountain View (California), capace di circolare senza conducente, è al centro di diverse critiche. Il principale capo d’accusa mosso alla ‘Google Car’ è quello di rispettare con eccessivo zelo il Codice della Strada, rendendo la circolazione più rischiosa.

IL PARADOSSO DELLA ‘GOOGLE CAR’ – Annunciata come uno dei progetti maggiormente all’avanguardia che la Google Inc. sta portando avanti, la ‘Driverless Car’ ha mostrato alcuni difetti evidenti. Gli ultimi incidenti verificatisi sulle strade della California stanno preoccupando non poco il padre del progetto, Sebastian Thrun, direttore del Laboratorio di Intelligenza Artificiale di Stanford e co-inventore di Google Street View. Il problema sarebbe dovuto a un paradosso: la ‘Google Car’ rispetterebbe con una diligenza maniacale il Codice della Strada, spiazzando però i conducenti umani che la seguono a ruota. Non sono rari, dal 2009 ad oggi, i casi di tamponamenti causati da questa ‘concept car’: sono anche note le difficoltà, da parte del computer di bordo, di valutare quando superare un incrocio, dal momento che il comportamento delle altre automobili ne manda in tilt i sensori.

LE LACUNE RISCONTRATE NEL PROTOTIPO – Tuttavia, non è questa l’unica magagna dell’avveniristica vettura. Il problema, come hanno raccontato gli ingegneri impegnati in questo progetto, è l’incapacità del ‘cervellone’ a bordo di interagire in un ambiente in cui gli altri automobilisti seguono i dettami del Codice della Strada, ma lo fanno in modo più smaliziato.

‘Il problema di quest’auto è che è troppo sicura’, ha spiegato Donald Norman con una ‘battuta’.

Norman, Direttore del Design Lab all’Università della California, conferma che alla ‘Google Car’ manca la facoltà di accumulare esperienza come accade per il cervello umano, non riuscendo a rispondere in modo coerente agli stimoli esterni: ‘Dovrebbe essere più aggressiva, in un certo senso’, ha aggiunto Norman.

VERSO L’INTERAZIONE UOMO-MACCHINA – In linea teorica, è stato fatto notare che, in un mondo che non contemplasse conducenti umani, il rischio di incidenti sarebbe prossimo allo zero. Tuttavia, si tratta di uno scenario ipotetico: ci vorranno anni prima che si raggiunga un tale livello di automazione e si rendano le automobili senza conducente sicure sia dal punto di vista della circolazione, sia a livello di protezione da tentativi di ‘hacking’ dalle conseguenze devastanti. Come permettere a robot ed esseri umani di interagire? Sarà questo il nodo da sciogliere prima di celebrare ufficialmente l’avvento delle vetture ‘driverless’.

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