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Iraq: 45 persone bruciate vive dai terroristi dell’Isis. In Libia è iniziata la liberazione di Sirte

Ad annunciare l’ennesima strage da parte dei terroristi dello Stato Islamico è Qasim al-Obeidi, un colonnello della polizia locale della città. Secondo la sua testimonianza, le persone giustiziate potrebbero appartenere alle forze di sicurezza.

Al-Baghdadi si trova nella provincia di Anbar, ad appena otto chilometri dalla base aerea di Ain Al-Asad in cui un contingente di marines statunitensi sta addestrando alcuni reparti delle milizie irachene. I quarantacinque arsi vivi sarebbero stati catturati proprio qui, nelle immediate vicinanze della base aerea situata nell’Iraq occidentale.

L’Isis è riuscito così ad abbattere anche le ultime resistenze di Al-Baghdadi, che aveva strenuamente resistito all’assedio dei terroristi sin dallo scorso gennaio, quando erano iniziate le ostilità. La città costituiva una delle poche roccaforti rimaste sotto l’amministrazione del governo iracheno, ma poche ore fa è definitivamente caduta sotto il dominio dell’Isis.

Le dichiarazioni di Mohamed Ali Alhakim, ambasciatore iracheno dell’ONU, non fanno che aggravare la situazione: in una recente ricognizione nei luoghi precedentemente occupati dall’Isis, sono state rinvenute diverse fosse comuni ricolme di cadaveri mutilati, corpi squarciati e orribilmente sventrati, una prova decisiva a suffragio della teoria secondo cui l’Isis si stia finanziando con il traffico degli organi, con la vendita degli organi vitali strappati alle loro vittime.

Dallo stesso ambasciatore si è appreso che pochi giorni fa, a Mosul, alcuni medici sono stati uccisi per essersi opposti alla richiesta dei terroristi di consegnare alcuni organi custoditi all’interno di un ospedale cittadino.

Sul fronte libico, intanto, i miliziani di Misurata stanno tentando di cacciare i terroristi dell’Isis da Sirte, una città costiera situata tra Tripoli e Benghazi. I rappresentanti dello Stato Islamico stanno già iniziando ad abbandonare Nawfaliya, e nelle ultime ore avrebbero mandato una richiesta d’alleanza a Fajr Libia, un gruppo di miliziani islamici che controlla alcune zone della città di Tripoli. In caso di risposta negativa, l’Isis è pronto a scendere in guerra anche contro questo gruppo di islamici moderati.

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