Misteri

Libano: alla luce il monolite più grande della storia. Un mistero come venne trasportato un oggetto di 1650 tonnellate!

Il sito di Baalbek, che si trova in Libano, e che dal 1984 è stato inserito nella lista dei Patrimoni dell’Unesco, è tornato di attualità con la scoperta del più grande monolito di sempre.

Nuovi scavi hanno, infatti, portato alla luce un monolito di 19,60 metri di lunghezza, il cui peso è stato stimato in 1.650 tonnellate, così da essere il più grande di sempre. Lo scavo che ha portato alla scoperta l’incredibile blocco di pietra è iniziato nell’estate dello scorso anno, ed è stato eseguito per conto del Dipartimento Orientale del “Deutsches Archäologisches Institut“. Lo scopo dello scavo era quello di comprendere per quale motivo un monolito che era stato trovato in precedenza, sempre di lunghezza 20 metri circa e 4 di larghezza, con un peso stimato di circa 1000 tonnellate, fosse stato lasciato all’interno della cava. Non sollevava meno interrogativi la modalità per mezzo delle quali lo stesso fosse stato trasportato, domanda a cui non si è lontanamente in grado di fornire una risposta, nonostante la miriade di ipotesi in merito ai fantomatici sistemi.
Al monolito preesistente era stato dato il nome di “Hajjar al-Hibla“, e gli esperti volevano capire anche quali strumenti fossero stati usati per tagliarlo. Durante gli scavi, però, ci si è accorti che sotto “Hajjar al-Hibla”, si trovava un altro monolite, della stessa lunghezza ma dalle dimensioni maggiori, 6 x 5,5 metri,  di conseguenza divenuto il più grande di sempre.

La storia del sito di Baalbek risale a circa 5.000 anni fa e questo sito veniva considerato sacro da tutti i popoli della zona. Al momento della conquista del territorio del Libano da parte dell’impero romano, i conquistatori eressero un tempio che fu dedicato alla divinità Baal-Giove, un “ibrido”, tra Baal, antica divinità Cananea, e Giove, da sempre uno dei più importanti dei romani. Il luogo degli scavi quindi era ritenuto sacro, anche se nessuno ha mai scoperto da cosa derivasse questa sacralità. Inoltre, a rendere ancora più fitto il mistero che circonda questo sito, c’è il fatto che non è stato possibile attribuire a nessuna cultura conosciuta dell’epoca le rovine più antiche che si trovano all’interno del sito stesso.
I primi insediamenti di Baalbek sono cananei e, grazie ai ritrovamenti effettuati sotto il tempio di Baal-Giove, sono stati fatti risalire al 2900 – 2300 avanti Cristo, età del bronzo antica, ed al 1900 – 1600 avanti Cristo, età del bronzo media.
Riguardo a Baalbek si spreaono le leggende: secondo alcuni antichissimi manoscritti arabi ara appartenuta a Nimrod, leggendario re babilonese citato dalla Bibbia, che dopo il diluvio ordinò che venisse ricostruita e la ricostruzione venne affidata ai Giganti. Altri testi antichi la fanno risalire a Caino, che la fondò 133 anni dopo la creazione dell’uomo, ed anche in questo caso vengono citati i Giganti, che secondo la tradizione la popolarono. Caino edificò Baalbek per trovare scampo dalla furia di Yahewh. Una ulteriore tradizione fa risalire la costruzione di Baalbek al re Salomone, che si avvalse dei Djinn. Secondo alcuni storici da Baalbek passò anche Alessandro Magno, poi la regione venne conquistata dai romani con Pompeo, e successivamente conobbe dei periodi, paleocristiano, bizantini ed arabi, ed il sito di Baalbek venne poi riscoperta a metà del 1700 da esploratori europei che ne descrissero le rovine.

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