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Marò: nuovo rinvio del tribunale di New Delhi, l’udienza spostata al 12 marzo

L’esame del caso dei due marò italiani si doveva tenere nella giornata di oggi davanti al tribunale speciale indiano, ma i giudici, dopo aver constatato che il loro caso è ancora sotto esame da parte della Corte Suprema, hanno deciso per un rinvio, fissando la data dell’udienza al 12 marzo.

Dal momento dell’arresto dei due fucilieri italiani sono passato ormai tre anni, e del loro caso aveva parlato anche il neo presidente della Repubblica, Sergio Mattarella, che nel corso del suo discorso di insediamento aveva chiesto a tutti il massimo impegno per la risoluzione del caso.

L’accordo tra il giudice incaricato Neena Bansal Krishna ed i legali di Latorre e Girone, circa i tempi del rinvio, è stato trovato telefonicamente, in quanto il giudice non si trovava in aula. La data del 12 marzo, segue di 3 giorni quella della prossima udienza davanti alla Corte Suprema. In quella occasione la Cancelleria sarà chiamata alla verifica di una risposta da parte della Nia e dei ministeri indiani competenti nel caso, all’istanza tendente ad escludere la stessa Nia dal processo, formulata dall’Italia.

La situazione di stallo in cui si trova il processo ai due marò italiani, si prolunga ormai da tre anni, visto che il loro arresto è datato 19 febbraio 2012, quattro giorni dopo i fatti dei quali sono accusati, accaduti il 15 febbraio. Secondo gli esponenti dell’accusa, i due marò, che prestavano servizio a bordo della nave Enrica Lexie, con funzioni di antipirateria, avrebbero sparato contro il peschereccio, ed ucciso i due pescatori indiani, scambiando il St. Antony per una imbarcazione di pirati.

Attualmente, la situazione dei due fucilieri vede Latorre ancora in convalescenza in Italia, dopo l’operazione al cuore alla quale si è sottoposto, mentre Girone è a Nuova Delhi, ma non può lasciare l’ambasciata italiana. Nei loro confronti non esiste alcuna incriminazione “formale”, e quindi le accuse precise nei loro confronti non sono ancora conosciute. Di recente anche il Parlamento europeo si è occupato della questione, emettendo una risoluzione a favore dei due fucilieri, che però è stata respinta dall’India e giudicata “inopportuna”.

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