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Svolta USA in Siria: armi e supporto logistico ai ribelli del fronte anti-Assad

AIUTI AI RIBELLI ANTI-ASSAD – Dopo settimane di raid autorizzati da Mosca, anche gli Stati Uniti hanno deciso di rompere gli indugi e di dare una svolta al conflitto siriano. Stando infatti ad alcune indiscrezioni, pubblicate di recente dal ‘New York Times’, l’amministrazione guidata da Barack Obama starebbe fornendo armi e supporto logistico al fronte dei ribelli che, oramai da alcuni anni, combattono il regime di Bashar al-Assad.

Se i ‘rumors’ dovessero venire confermati, l’attuale presidente della Siria si verrebbe così a trovare tra due fuochi: da una parte il sostegno incondizionato ricevuto da Vladimir Putin e, dall’altra, il fronte occidentale che vede la UE e gli Stati Uniti fare pressione affinché il conflitto si risolva in una transizione pacifica verso un governo di transizione.

IL ‘PROGRAMMA’ SEGRETO AMERICANO – Secondo il ‘New York Times’, i ribelli anti-Assad avrebbero già ricevuto missili di tipo ‘Tow’, pick-up corazzati e anche supporto logistico come mai era accaduto in passato: le fonti citate dal prestigioso quotidiano sarebbero proprio alcuni capi delle milizie che combattono contro l’esercito regolare schierato dal regime di Damasco.

La decisione da parte di Obama è infatti arrivata in risposta ai continui raid russi in Siria (ben 55 nelle ultime 24 ore) che, in più di un’occasione, avrebbero colpito obiettivi civili anziché i guerriglieri dello Stato Islamico come più volte dichiarato. Tuttavia, questo programma segreto di fornitura di supporto militare da parte degli Stati Uniti sarebbe cominciato già nel 2013 e vedrebbe l’Arabia Saudita quale principale alleato degli americani. Il materiale bellico, inoltre, sarebbe stato paracadutato ai combattenti dalla ‘Syrian Arab Coalition’ in alcune zone della locale provincia di Hasakah e, secondo quanto appreso dal quotidiano, sarebbe già stato intercettato e utilizzato da parte delle ‘forze amiche’ degli Stati Uniti.

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