Misteri

Ufo: lavori in una cava in Siberia e riemerge un reperto simile ad un disco volante

Da sempre il tema degli Ufo costituisce uno dei fenomeni inspiegabili in grado di affascinare l’uomo; sia ragazzi che adulti vengono attratti da un mistero al quale non è stato ancora possibile fornire una spiegazione. Esseri di un altro Pianeta ( o dimensione) o bufala ultradecennale?

Negli ultimi decenni, comunque, il numero di avvistamenti si è moltiplicato; numerose testimonianze giungono da qualsiasi angolo del Globo e, grazie alle nuove tecnologie, sono moltissimi i filmati che consentono a migliaia di persone di farsi una propria idea su avvenimenti inquietanti ma, sicuramente, affascinanti. È anche vero, però, che la maggior parte delle volte le immagini offerte sono sgranate a causa degli ingrandimenti e permettono di vedere solo oggetti dai contorni indefiniti, che potrebbero essere solamente aerei o grossi uccelli.
Quando, però, si ha a che fare con reperti, l’attenzione si fa ancora più alta, vista la possibilità di esaminarli per stabilire, con maggiore accuratezza, la loro provenienza.
La notizia arrivata questi giorni dalla Siberia sembra dare una conferma a coloro che credono all’esistenza di civiltà aliene.
Secondo quanto comunicato dai telegiornali di tutto il Mondo, infatti, sarebbe stato rinvenuto in una cava un oggetto di forma regolare, molto simile a quella associata normalmente ai dischi volanti. Tale oggetto sarebbe stato portato alla luce da alcuni operai impegnati a lavorare all’interno della stessa cava, situata nella provincia siberiana di Kemerovo.
In base alle prime indagini condotte sulla struttura di questo “disco volante”, il materiale che lo compone sarebbe argillite. Il diametro dell’oggetto raggiunge 1,2 metri, mentre il peso è di circa 200 chili. Il suo ritrovamento è avvenuto ad una profondità di circa 40 metri.

In realtà, sarebbero stati due gli oggetti del ritrovamento, uno dei quali avrebbe subito una rottura a causa dell’impatto con la lama di un’escavatrice. A fornire i primi dettagli alla stampa è stato il caposquadra degli operai; questi ultimi sono rimasti increduli quando hanno sentito qualcosa impedire alle macchine di proseguire negli scavi. Artur Presniakov, questo il nome del caposquadra, ha indicato come la zona non sia nuova a ritrovamenti insoliti; infatti, alcuni anni fa sono stati recuperati i resti di alcuni Mammut, ma ad una profondità minore, di circa 25 metri. Il fatto che l’oggetto rinvenuto in questi giorni fosse posizionato ancora più in basso, farebbe pensare al suo arrivo in un’epoca ancora più remota. Degli esemplari di argilliti, inoltre, sono stati trovati anche all’interno del Grand Canyon, situato in Colorado e potrebbero avere qualcosa come 2 miliardi di anni.
In Russia, intanto, i maggiori studiosi di ufologia si sono detti pronti a studiare attentamente il reperto (non mancano coloro, in rete, a suggerire una soluzione più banale. Non si tratterebbe che quel che resta di un’antica macina, ndr); tra loro il celebre Vadim Cernobrov. Non capita certo tutti i giorni di poter toccare con mano un reperto conservato in modo ottimale, che potrebbe far scrivere un nuovo capitolo della storia degli oggetti volanti non identificati.

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