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Emergenza migranti, Schengen cade in sei Paesi

L’emergenza migranti non è più solo un problema umanitario che riguarda l’Europa meridionale: le grandi masse di immigrati provenienti da Africa e Medio Oriente hanno raggiunto anche i paesi del Nord come Danimarca e Svezia. I danesi hanno reagito con il pugno di ferro al flusso migratorio inasprendo i controlli al confine insieme alla Germania, così come gli svedesi, che hanno reintrodotto i controlli per chi accede al paese dalla Danimarca, per ridurre considerevolmente l’afflusso di migranti.

La mossa dei paesi scandinavi ha destato preoccupazione nel resto d’Europa, che vorrebbe trovare un accordo per regolamentare l’accesso dei migranti nel vecchio continente. A questo punto è a rischio anche il Sistema di Schengen, che ha fin qui agevolato la mobilità all’interno dei paesi dell’Unione Europea ma che oggi, in nome della sicurezza, è sempre più a rischio sospensione o, in uno scenario ancora più drastico , a rischio caduta.

Ad inasprire le norme d’accesso al proprio territorio non sono stati solo i due paesi scandinavi, ma hanno preso la stessa posizione anche Germania, Austria, Francia e Norvegia (quest’ultima fuori dall’Unione ma dentro agli accordi di Schengen), che hanno reintrodotto i controlli alle frontiere. Malta, uno dei punti di approdo principali dei migranti, aveva adottato la strategia dei controlli più severi, ma sull’isola la situazione è ritornata alla normalità in data 1 Gennaio 2016