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Medjugorje, non autentiche alcune apparizioni della Madonna: questo il verdetto di una commissione speciale

LA COMMISSIONE VOLUTA DA BENEDETTO XVI – Le apparizioni della Vergine di Medjugorje non sarebbero tutte autentiche e solamente le prime sette sono comprovabili, mentre sulle successive si nutrono dei dubbi: è questo il contenuto della relazione finale di una commissione presieduta sin dal 2010 dall’arcivescovo Camillo Ruini e incaricata alcuni anni fa, dall’allora Papa Benedetto XVI, di indagare a proposito delle apparizioni mariane nella cittadina della Bosnia ed Erzegovina.

Con tredici voti favorevoli su quindici è stata riconosciuta l’autenticità delle prime visite della Madonna in quella che oramai è diventata una delle principali mete di pellegrinaggio della cristianità, ma c’è oggi maggiore scetticismo su quelle avvenute dal 1981 ad oggi. Secondo quanto si apprende, il gruppo di esperti religiosi e teologi ha esaminato una mole sterminata di documenti e testimonianze prima di esprimersi sulla “soprannaturalità o meno” di alcune delle suddette apparizioni.

IL MONITO DI PAPA FRANCESCO – I risultati della commissione d’inchiesta peraltro erano stati, in un certo qual senso, anticipati dalle parole pronunciate da Papa Francesco alcuni giorni fa, mentre si accingeva a rientrare dalla sua visita pastorale a Fatima (Portogallo). In quell’occasione, il Pontefice aveva espresso un giudizio favorevole sulle conversioni sincere ma si era mostrato scettico in merito alle apparizioni a cui, ancora oggi, molti dichiarano di assistere:

“Preferisco la Madonna madre e non la Madonna capo-ufficio telegrafico che invia messaggi tutti i giorni…”

aveva detto sibillinamente ad alcuni giornalisti. Inoltre, sempre Papa Bergoglio, dopo aver appreso i risultati della commissione e letto la relazione consegnatagli da Ruini, avrebbe già dato incarico all’arcivescovo Henryk Hoser (l’inviato speciale di Santa Sede) di avviare una nuova indagine entro l’estate e i cui risultati saranno nuovamente sottoposti alla sua attenzione.

Va inoltre ricordato che, già nel 2016, la Congregazione per la Dottrina della Fede, tramite il cardinale Gerhard Müller, aveva espresso forti riserve circa il fenomeno delle apparizioni verificatesi a Medjugorje, in particolar modo quelle più recenti.