Curiosità

Naturhouse, la casa ecologica autosufficiente

La Conferenza Mondiale sul Clima è in corso, i presidenti delle singole nazioni stanno discutendo, litigando, cercando soluzioni al surriscaldamento globale, ma il cambiamento non necessita di passare per forza dall’alto. É risaputo che una buona fetta dei problemi climatici dipendono da tutta l’energia utilizzata per il riscaldamento delle abitazioni e che, se si potesse fare qualcosa in questo ambito potrebbero esserci grossi miglioramenti a livello globale; ed è proprio in questa direzione che l’architetto svedese Bengt Warne ha progettato e realizzato una casa che non ha bisogno di stufe, caloriferi, gas, acqua o elettricità per essere riscaldata: tramite una serie di pannelli che vanno a simulare l’effetto di una serra, intrappolando i raggi solari ed evitando che ci sia dispersione termica, si riesce a tenere le temperature ben al di sopra di quella ambiente, garantendo quindi un riscaldamento continuo e controllato all’abitazione.

L’abitazione è stato un esperimento sicuramente ben riuscito, ma non siamo ancora davanti a una struttura replicabile su larga scala, anche se è un passo in avanti notevole. Nella realizzazione, lavorando con l’ottica di un’autosufficienza completa per l’abitazione, lo svedese ha inserito anche un sistema di recupero e riutilizzo delle acque reflue che vanno ad irrigare e concimare un piccolo orto presente entro i confini dei pannelli, in modo da riuscire a sfruttare anche quello che normalmente viene considerato scarto.

Nulla di cui stupirsi comunque: Bengt Warne non è il primo e sicuramente non sarà l’ultima persona ad avere a cuore il problema della sostenibilità delle nostre vite; speriamo solo che questo messaggio venga recepito anche da chi potrebbe fare in modo che da una piccola idea scaturissero cambiamenti in larga scala, che potrebbero avere nel breve periodo un impatto enorme su tutta la nostra vita.