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Coppa Italia: miracolo Alessandria a Palermo, esordio con vittoria per Del Neri. Di Natale elimina l’Atalanta

Se nella giornata di martedì il Crotone, compagine protagonista di un ottimo inizio torneo in B, aveva sfiorato la clamorosa impresa a San Siro, costringendo i Rossoneri di Mihajlovic ai supplementari, ieri copertina per due squadre addirittura di Lega Pro.
Un gagliardo Pavia, infatti, ha costretto l’Hellas a sudare le proverbiali 7 camicie per ottenere al Bentegodi una qualificazione che appariva scontata e ancor più per un’Alessandria, meravigliosamente e meritatamente vincente al Barbera di Palermo, per l’inevitabile sfuriata di Zamparini a fine incontro. Ma partiamo con ordine.

Quello dei Grigi era il match del pomeriggio, quando alle 15 alla Favorita di un tempo, i padroni di casa, reduci dalla sconfitta interna in campionato contro la Juventus, cercavano l’immediato riscatto in Coppa Italia. E che i Rosanero tenessero all’incontro lo testimoniava anche lo scarso turn-over adottato da Balalrdini, con i migliori in campo a partire da Vasquez, punta di diamante in un reparto avanzato che vedeva anche il ritorno di Rigoni e l’impiego di Maresca, Quaison e Hiljemark. Più cambi dietro, invece, dove il nuovo mister dei Siciliani dava spazio a Colombi, in luogo di Sorrentino, e schierava una difesa rinnovata ma pur  di tutto rispetto composta da Rispoli, Andelkovic, El Kaoutari e Daprelà.
Quattro minuti, però, e la formazione ospite è già in vantaggio. Fallo di mani di Rispoli in area e dai 16 metri Loviso (ex Bologna, Livorno e Torino e con una cinquantina di match nella massima serie), trasforma con sicurezza, spiazzando l’estremo di casa.
Per l’Alessandria, nei primi minuti, più gamba rispetto agli avversari, per una formazione piemontese che, però, non difetta neppure di esperienza, come dimostrano i vari Iunco (anche per lui una dozzina di match in A e le magli di Chievo, Verona e Torino ), l’uruguaiano Sosa
(un centinaio di presenze in B con Cittadella e Gallipoli) o il brasiliano Mezzavilla ( per lui le esperienze di Catania, Cesena e Juve Stabia in cadetteria).
Oltre alla maggiore freschezza, da parte degli uomini di Gregucci anche un’inaspettata maturità nel condurre senza timore il match, evidenziando una concentrazione ed un’organizzazione di gioco, sorprendenti per una squadra di terza categoria.
Tanto che chi si aspetta una reazione rosanero rimane deluso, con i padroni di casa irretiti dal pressing asfissiante dei meno titolati avversari, e costretti anche in 10, quando il solitamente corretto Vasquez stende con una gomitata Sirri e si guadagna anticipatamente la doccia.
Palermo sotto shock e dopo neppure 60 secondi, arriva la doccia gelata del raddoppio ospite. Bella imbucata di Marras per l’ex enfant prodige orobico Marconi, difesa di casa che non sale correttamente, ed il centravanti alessandrino batte Colombi con una staffilata sotto la traversa.
Pioggia di fischi per i padroni di casa che, in chiusura di prima frazione, rischiano anche il clamoroso tris, con Nicco, che ben lanciato centralmente, conclude tra le braccia del portiere, anticipando la conclusione sul recupero degli avversari.
Ripresa con il Palermo, probabilmente scosso dagli urlacci di Ballardini negli spogliatoi, che trova, dopo 7 minuti, la rete dell’1-2 con Trajkovski e vede il Macedone cogliere, una decina di minuti dopo, il legno del possibile 2-2. Nel frattempo, però, sul taccuino anche due interventi prodigiosi di Colombi a negare la terza rete agli ospiti.
Terza rete che giunge, al 38′, quando Nicco, in contropiede, finta di allargare sulla destra, per poi avanzare e indovinare un grande destro, per la rete dell’-1-3. Piemontesi entusiasti e distratti, tanto che nell’azione successiva, un filtrante per il solito Trajkovski, costringe Sabato ad abbatterlo al limite dell’area. Rosso e calcio di punizione da posizione invitante.
Conclusione e respinta non perfetta di Vannucchi che favorisce il solito Gilardino, lesto ad insaccare la rete della speranza.
Nonostante quelli che saranno, recupero compreso, una decina di minuti restanti, l’undici di Gregucci tiene e trova una straordinaria qualificazione. Ben altro umore in casa Palermo, con Zamparini che, come di consueto, non le manda a dire, ed etichetta la prova dei suoi come “vergognosa“.

 

Impresa sfiorata anche da un’altra compagine del girone A di Lega pro, con il Pavia di Marcolini che regge più di 90 minuti al Bentegodi, per capitolare solo in pieno recupero, complice la rete del brasiliano Wincker.
A differenza del Palermo, però, Del Neri, in panchina dopo ben 3 anni dalla sua ultima apparizione, opta per ben altro turn-over, preoccupato più di una salvezza che appare lontana, lontanissima che non di un torneo che difficilmente (prossimo incontro al San Paolo di Napoli) potrà regalare agli Scaligeri molte altre emozioni.
E così nell’undici iniziale dell’Hellas trovano posto 3 primavera( Checchin, Badan e Tup) e sono pochi i titolarissimi, se si esclude la presenza di Toni e Halfredsson . Partita avara comunque di emozioni con i Veronesi protagonisti ,ad inizio match, di due occasioni con Tupta e Halfredsson con la botta dell’Islandese respinta involontariamente dallo stesso Toni. Anche i Lombardi fanno registrare un’occasionissima, al 31′, con Bellazzini che impegna Gollini in un difficile intervento. Per i padroni di casa, però, alapiù ghiotta chance, ad un quarto d’ora dal termine, quando un bel traversone di Souprayen, trova il solito Toni, ma anche una straordinaria respinta di piede di Facchin. Poi la rete decisiva, la prima in Italia, di Wincker. Pavia fuori a testa alta ed Hellas atteso, nel prossimo turno, dall’impegno contro Insigne e compagni.

In serata, infine, il piatto forte (almeno a leggere la caratura delle squadre in campo) con il match del Friuli tra Udinese ed Atalanta. Due squadra in ottima salute che hanno dato vita ad un incontro divertente, dai buoni contenuti tecnici e che hanno messo in vetrina un paio di giovani interessanti per parte. Nei padroni di casa dentro due classe 97′, con Pontisso e tra i pali Meret, ennesimo talentino in porta oltre a  Scuffet mandato a farsi le ossa in B a Como, mentre gli Orobici esibiscono il solito Grassi, il 21enne Conti ed un attacco verde, dove si muovono D’Alessandro e Monachello.
Quattro minuti e padroni di casa in vantaggio: fallo di mani di Grassi e dagli undici metri Totògol non perdona. Reazione bergamasca che non si fa attendere e vede Meret protagonista con un paio di buoni interventi, sino al 3 della ripresa, quando il giovane estremo non può nulla sulla penetrazione di Monachello. Meret efficace, invece, quando su Raimondi salva qualche istante dopo.
Squadra di Reja sulle ali dell’entusiasmo, ma è l’Udinese che si riporta in avanti. Bella discesa dell’iraniano Adnan, troppo libero di crossare, e sul suo bel traversone, Perica anticipa la tardiva uscita di Bassi e trova il gol del 2-1.
Reja non ci sta e fa entrare il papu Gomez e Kurtic, ma ad un quarto d’ora del termine, ancora su una pregevole azione di Adnan e Di Natale a trovare la rete del 3-1, che chiude l’incontro.
Ora ad attendere la squadra friulana, all’Olimpico, un Lazio in cerca di risultati.

Questa sera doppio incrocio tra seria A e serie B, con il Carpi che, alle 18, attende lo sbarco del Vicenza, mentre alle 21, il pur brillante Sassuolo di inizio stagione, non avrà vita facile contro un Cagliari, seppur reduce dal brutto scivolone di Brescia, comunque assoluto protagonista di questo inizio di torneo di B.

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