Calcio

La nascita della Super Lega divide il mondo del calcio

Nonostante il comunicato stampa emesso dalla Fifa che ha duramente condannato l’iniziativa, ieri sera è stata varata la Super Lega, annunciata dai 12 club fondatori. Dura la reazione del mondo del calcio istituzionale.

I 12 ribelli della Super Lega

Sono 12 le squadre che, incuranti delle minacce della Fifa, ieri sera hanno dato ufficialmente avvio alla Super Lega, una competizione che giocherà la sua prima gara ad agosto 2021 per poi procedere tutto l’anno con incontri infrasettimanali, secondo la formula dell’andata e ritorno. Si sono proclamati soci fondatori le italiane Juventus, Milan e Inter, le spagnole Real e Atletico Madrid oltre che il Barcellona, le inglesi Manchester City, Arsenal, Manchester United, Chelsea, Liverpool e Tottenham Hotspur. Hanno invece rifiutato di sottoscrivere l’accordo altre grandi big europee come il Paris Saint Germain e il Bayern. Le squadre hanno dichiarato che il progetto della Super Lega è a lungo termine e che ai primi club fondatori se ne aggiungeranno presto altri 3 con la stessa carica e poi 5 che cambieranno di anno in anno in base a caratteristiche ancora da definirsi.

La partenza della Super Lega e la reazione della Fifa

In un primo momento l’intenzione della Super Lega era quella di far partire il torneo il prima possibile poi è stato Andrea Agnelli, appena dimessosi dal direttivo Uefa, a specificare che la gara inaugurale ci sarà ad agosto 2021. Non si è fatta attendere, però, la reazione del calcio istituzionale, in particolare della Fifa e della stessa Uefa, che si sono dette fortemente contrarie a questo progetto in quanto in contrasto con i principi di uguaglianza e inclusione che sono propri del calcio. In risposta a quanto detto da Agnelli, che ha ribadito la partecipazione contemporanea della Juve sia alle competizioni ufficiali che alla Super Lega, la Fifa fa sapere che i club ribelli saranno esclusi da tutte le gare ufficiali, sia nazionali che internazionali. Ad essere coinvolti nel provvedimento anche i singoli calciatori dei club che non potranno essere convocati nelle rispettive nazionali.