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“Centinaia di civili uccisi nei raid”: Amnesty International denuncia le azioni militari russe in Siria

LA DENUNCIA DI AMNESTY INTERNATIONAL – Un rapporto presentato di recente da Amnesty International e realizzato a seguito delle denunce presentate da Human Rights Watch farebbe emergere un quadro preoccupante in Siria. Dal 30 settembre ad oggi sarebbero centinaia le vittime civili provocate dai bombardamenti effettuati dai caccia russi e di cui il Cremlino si ostinerebbe a non ammettere la responsabilità. Stando a quanto rivelato dall’organizzazione umanitaria non governativa, tra gli obiettivi colpiti negli ultimi tre mesi ci sarebbero un ospedale, dei mercati molto frequentati e anche una moschea, distrutta da alcune bombe a grappolo sganciate nel corso dei raid. Philip Luther, direttore di Amnesty International per il Medio Oriente e l’Africa del Nord, ha parlato per la prima volta apertamente di “crimini di guerra”, sostenendo anche che alcuni attacchi avrebbero preso di mira dei siriani innocenti anziché i miliziani jihadisti dell’ISIS: “Sono state colpite aree residenziali dove non vi erano obiettivi militari evidenti” ha concluso Luther, ricordando anche che sono finite nel mirino dei caccia diverse strutture mediche.

“GRAVI MANCANZE NEL RISPETTO DEI DIRITTI UMANI” – Nei giorni scorsi da Mosca era già arrivata una netta smentita alle accuse di colpire indiscriminatamente, su richiesta di Bashar al-Assad, i civili ma anche i guerriglieri dell’ISIS: tuttavia, i dati forniti dal rapporto potrebbero essere decisivi per inchiodare la politica di Vladimir Putin alle sue responsabilità e portare così a una de-escalation per quanto riguarda il suo interventismo militare. Amnesty International ha infatti analizzato “da remoto” circa 25 attacchi dell’aviazione russa e ha rilevato delle “gravi mancanze” dal punto di vista strategico ma soprattutto del rispetto delle più elementari norme del diritto umanitario internazionale. Inoltre, i raid incriminati avrebbero avuto luogo nelle province di Homs ed Aleppo e le testimonianze telefoniche di alcuni residenti in quelle zone sarebbero state decisive nella compilazione del rapporto. A supporto delle circostanziate accuse alla Russia ci sono anche alcuni video amatoriali e delle fotografie che sono state ritenute credibili da un pool di esperti di azioni militari.