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Fentanyl, negli Usa è emergenza: la situazione in Italia

Il caso della morte dello chef italiano Andrea Zamperoni ha avuto grande risalto nella stampa Oltreoceano, dal momento che lo chef del ristorante Cipriani Dolce a New York è soltanto l’ultima vittima per overdose dovuta al Fentanyl, un oppioide sintetico. Sempre dagli Stati Uniti è arrivata la notizia della storica sentenza contro la casa farmaceutica Johnson & Johnson, che ha subito una multa di mezzo miliardo di dollari per aver alimentato la commercializzazione degli oppioidi senza controllo.

Fentanyl, la situazione oggi in Italia

Domani, sabato 31 agosto, si terrà la Giornata Mondiale sull’Overdose. Una data che quest’anno, alla luce degli ultimi avvenimenti, assume una rilevanza ancora maggiore rispetto agli ultimi anni. Per quanto riguarda l’emergenza Fentanyl, l’oppioide responsabile della morte di Andrea Zamperoni a New York, in Italia non esiste ancora una situazione di rischio, ma le dichiarazioni di Massimo Barra (a lui si deve la fondazione di Villa Maraini, agenzia nazionale per le tossicodipendenze collegata alla Croce Rossa Italiana) invitano a una profonda riflessione. Infatti, Barra si è detto convinto che il Fentanyl arriverà anche in Italia, dopo aver mietuto una vera strage negli Stati Uniti.

Cos’è il Fentanyl

In un approfondimento redatto dalla giornalista Silvia Turin, il Fentanyl nasce nel 1960 come antidolorifico per i pazienti oncologici. A distanza di mezzo secolo, il Fentanyl si è trasformato in in un oppioide sintetico 100 volte più potente della morfina, capace di uccidere anche soltanto toccandone o inalandone un granello. La prima vittima in Italia (un 39 enne di Milano) è stata registrata nell’aprile 2017, dopo un acquisto di droga sul web. La seconda vittima per Fentanyl accertata risale invece allo scorso anno (un uomo di Varese di 59 anni).