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La strage di Parigi: parla Barbara Serpentini, sopravvissuta a quel fatidico 13 novembre

Continuano i racconti di chi è riuscito a scampare alla follia omicida dell’attacco terroristico dello scorso 13 novembre a Parigi. Mentre la Ville Lumiere cerca ancora di riprendersi da questo avvenimento che ha sconvolto le coscienze dei suoi abitanti, ma non solo, pesano molto le parole di Barbara Serpentini, italiana, sopravvissuta a questa brutta storia. La studentessa diciottenne racconta i minuti più difficili della sua vita, quando si è trovata faccia a faccia con uno dei terroristi che hanno seminato morte e paura tra le vie di Parigi.

La sera del 13 novembre si trovava in uno dei ristoranti colpiti dall’attentato di matrice islamica, il Casa Nostra. Era qui insieme ad una sua amica, quando la Seat nera ha spalancato le portiere ed è uscito un terrorista imbracciando un kalashnikov. Mentre sparava raffiche sulla folla e i vetri dei locali cadevano in mille pezzi, si è direzionato verso le due ragazze. Dai video di sorveglianza pare che l’attentatore abbia avuto qualche problema con il suo fucile, ormai privo di munizioni. Questo inconveniente ha permesso di scappare alle due ragazze, che hanno raccontato al Daily Mail il loro punto di vista sulla strage di Parigi.

Barbara racconta: “A un certo punto ho aperto gli occhi perché uno dei killer aveva smesso di sparare, davanti a me c’erano quei piedi, delle sneaker nere, ce l’ho avuto davanti per tanto tempo, magari erano pochi secondi ma a me è sembrata un’eternità. Non volevo incrociare il suo sguardo così ho chiuso di nuovo gli occhi. Era a pochi centimetri, a venti centimetri da me”.

Ogni essere umano non si capacita ancora di quanto sia successo, tutto il mondo piange le vittime degli attacchi terroristici di Parigi, mentre ancora in queste ore la paura è tanta e paralizzante. La storia di Barbara è una delle poche cose che ancora ci tengono qui a sperare nella pace e che questo incubo finisca il prima possibile.