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Ebola: uno studio della Yale School svela come fermare l’epidemia

L’Ebola sta mietendo molte vittime in zone particolari del mondo, ma il numero dei decessi è destinato a crescere dato che l’epidemia sta raggiungendo anche altri continenti.

La prestigiosa Yale School of Public Health ha studiato a pubblicato una ricerca per stabilire delle regole precise ed univoche per fermare l’epidemia. Tali quattro pilastri della prevenzione e della lotto contro il dilagare del virus sono:

– impedire i classici funerali pubblici,

– attuare un periodo di quarantena per le persone sospettate di aver contratto il virus,

– per i casi concreti di individui infetti optare per l’isolamento,

– migliorare notevolmente la quantità e la qualità di dispositivi e di strumenti per la protezione degli operatori sanitari che lavorano a contatto con tale virus.

Tale studio della Yale School of Public Health, coordinato dalla dottoressa Alison Galvani e pubblicato sulla nota rivista Science, ha preso ad esame i numeri e i dati dei contagi avvenuti in Africa e non solo, con particolare riferimento alla Liberia. Proprio in quest’ultima zona, infatti, si sono avuti i maggiori contagi dovuti, secondo tale studio, alla quantità e alle modalità con cui sono stati svolti i funerali pubblici.

In Liberia, infatti, i contagi sarebbero di oltre 6500 unità, seguite poi da altre nazioni quali Guinea e Sierra Leone. I dati dell’OMS poi mostrano anche come il virus abbia già mietuto, in tali Stati, circa 5000 vittime.

Tali numeri, se non si prendono opportuni e tempestivi interventi ed accorgimenti, saranno destinati a crescere sempre di più, aumentando anche la portata dei contagi giornalieri. Se, infatti, non si studieranno ed attueranno nuove operazioni per debellare il virus, i contagi giornalieri passeranno dal ritmo di 224 nuovi casi al giorno fino al 1 dicembre, per arrivare poi a 348 nuovi casi giornalieri entro il 30 dicembre, e così via.

I dati dei ricercatori sono quindi molto chiari ed allarmanti, pertanto sarebbe di fondamentale importanza attuare tali quattro misure preventive, con particolare riferimento al divieto di funerali pubblici.

Proprio i cadaveri, infatti, conservano un’alta carica virale, in sangue e altri fluidi corporei, pertanto è davvero importante evitare che altri soggetti vengono a contatto con tali liquidi.

Il consiglio dei ricercatori sarebbe quello di disinfettare il cadavere per poi metterlo in un sacco di plastica e optare per una seconda disinfezione dello stesso. Tali accorgimenti, insieme ad una corretta protezione degli operatori sanitari, dovrebbe garantire la diminuzione progressiva dei contagi.

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