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Facebook, Apple e il congelamento degli ovuli delle dipendenti: è polemica

Probabilmente al quartier generale di Facebook e Apple sono convinti di aver fatto un favore a tutte quelle donne ambiziose che si ammazzano di lavoro e non hanno tempo per pensare a metter su famiglia. I giganti della Silicon Valley, infatti, si sono offerti di pagare il procedimento che serve a congelare gli ovuli, da poter utilizzare se nel futuro le loro dipendenti decideranno di avere un figlio, ma non saranno più fertili. Avrebbero potuto semplicemente migliorare le loro condizioni lavorative piuttosto che pensare che le donne siano solo macchine programmate per riprodursi.

Secondo i portavoce di Apple si partirà a Gennaio con le procedure, mentre Facebook ha già iniziato da tempo. I due colossi sono stati i primi ad offrire coperture finanziarie non legate a patologie mediche. Brigitte Adams, forte sostenitrice del progetto, ha dichiarato che è un investimento sulle donne che potranno essere libere di programmare la propria vita.

Il procedimento di congelamento non sempre porta al concepimento, basta consultare le statistiche della “Società americana di Medicina della Riproduzione”. Le tecniche stanno migliorando, ma i ricercatori hanno messo in guardia le donne. Le possibilità di concepimento aumentano quando si congelano ovuli di donne piuttosto giovani. Queste operazioni hanno costi elevatissimi: 10.000 dollari (circa 8.000 euro) più 500 dollari l’anno per conservare gli ovuli. Facebook ed Apple (che “aiuterebbe” anche le lavoratrici part-time) garantirebbero 20.000 dollari.

Come si può immaginare numerose sono state le polemiche, ma dalla Apple hanno dichiarato che offrono già numerosi permessi di maternità e coprono parte delle spese per le adozioni. Facebook, invece, oltre ai permessi regala già un bonus di 4.000 dollari.

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