Curiosità

Hai un tatuaggio? Vietato allattare tuo figlio! Sentenza della corte australiana, fa parlare il Mondo

Sta facendo il giro del mondo, la notizia che vede protagonista la corte australiana che ha vietato a una giovane mamma di allattare al seno il suo bambino perché “rea” di essersi tatuata dopo il parto.

La sentenza della Corte Federale di Newcastle ha stabilito, infatti, che:

La donna, nel farlo, potrebbe  aver contratto l’HIV o l’epatite e rischia di trasmetterle al bambino“.

Come riporta il Sydney Morning Herald, la ventenne, della quale non sono state rese note le generalità per motivi di privacy, avrebbe citato in tribunale il suo ex-fidanzato perché l’uomo avrebbe cercato di toglierle la custodia del loro bambino. La vicenda è iniziata proprio durante la causa di separazione tra i due, in cui l’uomo ha dichiarato che la giovane avrebbe dei seri problemi psichiatrici e di tossicodipendenza. Egli, inoltre, ha riferito al giudice che la donna si è fatta un tatuaggio a distanza di alcuni mesi dal parto e durante il periodo dell’allattamento.
In base ai fatti emersi in tribunale, il giudice Matthew Myers ha emesso una sentenza alquanto singolare e discutibile: la custodia del bambino di 11 mesi è stata affidata alla giovane mamma ma, al contempo, le è stato vietato categoricamente di allattare al seno suo figlio. Secondo il Giudice, infatti, a causa del tatuaggio la ragazza potrebbe essere stata contagiata dall’epatite, dal virus dell’HIV o da qualche altra malattia sanguigna e per questo motivo con l’allattamento al seno potrebbe compromettere seriamente la salute del neonato.

Dopo la sentenza, la donna ha provveduto immediatamente a sottoporsi a tutte le analisi cliniche previste dal caso che sono risultate negative e per questo motivo ha deciso di fare appello.
Il nuovo processo è atteso per venerdì prossimo ma nel frattempo l’Australian Breastfeeding Association si è schierata dalla parte del giudice Myers con la motivazione che i risultati delle analisi potrebbero non essere attendibili al 100%. Secondo il parere degli esperti, infatti, la ragazza potrebbe trovarsi in una condizione definita “periodo finestra” durante la quale il virus dell’HIV è attivo e trasmissibile, ma non ancora identificabile attraverso i test. Pertanto, in questo periodo, che varia da qualche settimana a 3 mesi, un individuo può avere già contratto l’infezione nonostante i test siano negativi.

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