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In Norvegia ritrovato un monile a forma del martello di Thor, oggetto di culto e protezione

E’ notizia recente il ritrovamento di un amuleto, riproducente il mitico Martello di Thor, da parte di un’equipe di archeologi norvegesi nel comune di Flekstad.

Nella cultura norvegese, Thor rappresenta il dio del tuono e del fulmine. Il prezioso oggetto ritrovato è un piccolo gioiello in argento, che riprende le fattezze dell’arma utilizzata dalla divinità norvegese per frantumare qualunque cosa e che avrebbe dovuto, una volta lanciata, essere in grado di tornare nelle mani del suo lanciatore a mo’ di  boomerang. L’arma possedeva anche il potere di far tornare in vita i morti e di ridurre le sue dimensioni fino a diventare un innocuo e grazioso monile da indossare.
Il gioiello ritrovato, infatti, è uno dei tanti portafortuna che l’antico popolo nordico utilizzava nella speranza di ricevere protezione dal dio venerato. La leggenda narra che il portafortuna sia stato riprodotto in numerosi esemplari e che la popolazione lo adoperava durante le cerimonie sacre, in cui si uccidevano i maiali ed i cavalli, denominate Blot, ma anche durante le celebrazioni dei matrimoni. Il ritrovamento del pendente è considerato un evento importante per la cultura non soltanto della Norvegia.
Ad oggi questo risulta essere il quattordicesimo amuleto, raffigurante il Martello di Thor, ritrovato dall’inizio degli scavi archeologici, mentre gli amuleti raffiguranti dei martelli ritrovati in tutto il Nord Europa sono oltre mille. Il ritrovamento dell’oggetto ha dato finalmente una risposta definitiva a chi dubitava della reale natura dell’oggetto. Non tutti gli studiosi, infatti, erano d’accordo sulla teoria che questi oggetti fossero effettivamente dei martelli, non comprendendone neppure il reale valore simbolico.

La scritta runica incisa nell’oggetto dice chiaramente che si tratta di un martello. E’ l’unico al Mondo, fra quelli ritrovati, a presentare una incisione nei tipici caratteri dell’epoca. Addirittura gli studiosi sono riusciti a stabilire la bravura dell’artigiano nel riprodurre l’oggetto ed anche la sua poca dimestichezza con la scrittura, avendo commesso qualche errore di trascrizione.
Tra le altre teorie particolare importanza è stata data alla fabbricazione seriale degli amuleti. Questi, infatti, pare venissero realizzati dalla fusione del bronzo e successivamente placcati con argento, stagno ed oro. L’età dell’oggetto è stata valutata in circa 1.100 anni ed è ritenuta molto in uso tra i popoli dell’epoca.
Un’altra leggenda racconta che il simbolo del Mjöllnir venisse anche tracciato per segnare i confini tra le diverse proprietà ed anche per tenere lontani i malintenzionati, grazie appunto alla protezione del dio Thor evocata dal disegno. Durante il periodo di transizione dal passaggio al Cristianesimo, non era raro, inoltre, trovare i due simboli, il martello e la croce, condividere nella stesso tempo il collo degli individui. Magne Øksnes, l’archeologo norvegese che ha capeggiato la spedizione, può ritenersi molto soddisfatto della scoperta effettuata dal suo team.

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