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Lampedusa: aumenta il numero delle vittime, sono 203 i morti nel naufragio

La tragedia che si sta svolgendo nel mare attorno all’isola di Lampedusa sembra non avere fine. Solo ieri era arrivata la notizia delle 29 persone morte per ipotermia durante le operazioni di salvataggio di un gommone con a bordo 105 migranti. In seguito sono stati avvistati altri due gommoni, a bordo dei quali si trovavano solo 9 persone, sette sul primo e due sul secondo, mentre tutti gli altri, stando alle testimonianze sono caduti in mare e sono diventati nuove vittime di questa corsa verso Lampedusa, che i migranti considerano come la porta dell’Europa.

L’Unhcr, per bocca di Carlotta Sami, una delle responsabili, fa sapere che il numero delle vittime sale a 203. I migranti trovati sui gommoni sono stati trasportati nell’isola ed hanno potuto testimoniare quanto accaduto agli altri. In totale i gommoni che avevano affrontato la traversata erano tre, ed uno è affondato, mentre il secondo si è parzialmente sgonfiato, provocando il panico tra i migranti che si trovavano a bordo.

Le salme dei migranti morti per ipotermia che si trovano ancora nell’isola, oggi verranno trasportate sino a Porto Empedocle, e le operazioni per la loro sepoltura sono coordinate da Nicola Diomede, Prefetto di Agrigento. Per la sepoltura sono stati contattati diversi comuni della provincia siciliana e una ventina hanno risposto positivamente all’appello. I superstiti del primo gommone, sono intanto stati interrogati a lungo dagli uomini della polizia che vogliono far luce sia sulle dinamiche dell’accaduto che su quanto avviene al momento degli imbarchi. A loro è stato inoltre richiesto di fare un elenco delle persone che si trovavano sui gommoni, in modo di poter dare un nome alle vittime, una sola delle quali è stata sinora identificata.

Intant non si placano le polemiche che sono scattate immediatamente dopo la notizia della tragedia, e si continua a criticare la gestione delle operazioni di salvataggio. I 77 migranti sopravvissuti, tra i quali anche un bambino etiope di soli 12 anni, sono intanto stati presi in carico dal centro di accoglienza dell’isola nel quale hanno trovato sia cibo che possibilità di riscaldarsi ed abiti nuovi da indossare. Al momento della tragedia che ha coinvolto i 3 gommoni, nella zona era in atto una tempesta con onde che raggiungevano i nove metri ed hanno causato i problemi ai gommoni, che erano in mare ormai da tre giorni.

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