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Niente candidature del M5S per le province, per Grillo solo un “poltronificio”

Beppe Grillo, attraverso un post pubblicato sul suo blog, ribadisce l’intenzione del partito M5S di non presentare alcun candidato alle elezioni indirette.

Il motivo della scelta, secondo lo stesso leader pentasellato, è il fatto che il suo Partito ritiene fondamentale l’abolizione delle province per iniziare a risolvere i problemi burocratici italiani.
Tale decisione, secondo il leader dell’M5S, potrebbe portare allo Stato un risparmio stimabile in circa 2 miliardi di euro l’anno. Continuare a sostenere le province comporta, appunto, un aumento della burocrazia a causa dell’esistenza di più livelli decisionali. Grillo definisce le province un “poltronificio“, ossia un’istituzione che ha come scopo unicamente quello di fornire un posto a politici e ai loro amici e parenti, oltre a fornire la possibilità alle stesse persone di ottenere nomine all’interno di aziende partecipate o controllate.
Grillo sostiene che la posizione dell’M5S in merito alle province è sempre stata la stessa; la richiesta di abolizione era, infatti, già presente fin dalle prime apparizioni del partito. Nonostante sia stata proposta in Parlamento, fino ad oggi è stata bocciata da qualunque altro partito. Grillo rincara la dose dichiarando che non solo non si è assistito alla soppressione delle province, ma addirittura è stato peggiorato il loro funzionamento, vista l’attuale impossibilità dei cittadini di nominare i consiglieri comunali dei comuni attraverso l’elezione diretta. La nomina spetta solamente ai Sindaci e ai consiglieri comunali, portando ad una “casta che elegge casta”.

Grillo critica anche l’introduzione della legge Del Rio, che ha portato ad un aumento sia dei consiglieri comunali che degli assessori; questo in barba alla riduzione di costi e di oneri promessa in precedenza. Al termine del suo messaggio, il leader ha nuovamente specificato che l’M5S non presenterà i propri candidati all’interno di quello che lui ritiene un organo politico il cui unico futuro possibile è costituito dalla soppressione. Il Partito sembra voler seguire compatto quanto indicato da Grillo, rimanendo fedele alle proprie idee senza voler cedere alle lusinghe. Per Grillo la parola d’ordine rimane coerenza e tutti coloro che lavorano all’interno del Movimento 5 Stelle sono tenuti a rispettare questo principio imprescindibile.

Altro punto a cuore di Grillo è quello delle città metropolitane, che dovrebbero sostituire, secondo quanto previsto dalla legge Del Rio, 10 province, divenendo enti locali di secondo livello. Nonostante i membri del partito abbiano sottoscritto il progetto, le liste sono state presentate a Milano senza che sia stato raggiunto il numero minimo di richiedenti. Su questo fatto è intervenuto aspramente  Pietro Bussolati, Segretario del Pd, stigmatizzando il fatto che l’M5S abbia rifiutato l’aiuto che lo stesso Bussolati era disposto a fornire per raggiungere il numero di firme minimo. Secondo quest’ultimo l’M5S vuole apparire sempre come vittima, invece di provare a risolvere le situazioni.
Dopo l’intervento di Grillo sono iniziate ad arrivare altre repliche da parte degli avversari politici dell’M5S. La prima è stata la Senatrice Orellana, che ha lasciato su Tweet un suo pensiero sulle parole del leader M5S. La Orellana sostiene che, sebbene Grillo dichiari che nessun candidato del suo partito voglia candidarsi in realtà Marco Fabbri, il sindaco di Comacchio appartenente all’MS5, risulta candidato nella lista “Provincia Insieme”.

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