AttualitàCronaca

Processo Eternit: proteste in tutta Italia per l’annullamento delle condanne in Cassazione

Un colpo di spugna della Cassazione ha provocato indignazione e proteste in tutta Italia ed in particolare nelle famiglie delle vittime, con l’annullamento delle condanne e dei risarcimenti, relative al processo “Eternit”, nel quale in corte d’appello, nel giugno 2013, era stato condannato Stephan Schmidheiny il magnate svizzero.

La condanna per l’imprenditore, ritenuto responsabile di disastro ambientale, era stata di 18 anni, ed a questa si erano sommati i risarcimenti per le parti civili, circa un migliaio, che comprendevano i malati, i familiari delle persone decedute ed anche le amministrazioni locali.

La sentenza della Corte d’Appello è stata annullata in quanto già al termine del primo grado di giudizio, erano maturati i termini di prescrizione.

Il sindaco di Casale Monferrato, Titti Palazzetti, dopo aver proclamato il “lutto cittadino” a seguito di questa decisione, stamani è stata protagonista insieme con i suoi concittadini, di una manifestazione di protesta contro la decisione della Cassazione.

Le conseguenze dell’inquinamento ambientale provocato dalla Eternit erano state gravissime per la salute degli operai che lavoravano negli stabilimenti della società, situati oltre che a Casale Monferrato, anche a . Cavagnolo (Torino), Rubiera dell’Emilia e Bagnoli di Napoli.

Alla lettura della sentenza, in aula si sono levate subito le grida di protesta dei familiari delle vittime che assistevano al processo. La parola “vergogna” è risuonata molte volte nell’aula, e subito dopo fuori dall’edificio della Cassazione è stato esposto uno striscione che riportava la dicitura

“Eternit, ingiustizia è fatta”.

Secondo alcune fonti vicine alla Procura Generale, il commento è stato “C’è chi li ha illusi”. Da rilevare anche il commento di un portavoce dell’accusato, che ha sottolineato come il magnate svizzero si aspetti che lo stato gli offra protezione contro altri processi “ingiustificati”, archiviando tutti i procedimenti attualmente in corso.

Raffaele Guariniello, il pm che aveva ottenuto la condanna di Stephan Schmidheiny, ha dichiarato che vuole comunque leggere le motivazioni della sentenza prima di demordere, in quanto non si parla di assoluzione, ed il reato esiste e si potrebbe ora aprire il “capitolo degli omicidi”.

Le spese legali di questo processo, che non sono ancora state quantificate, saranno messe a carico dell’Inail e dell’Inps, che avevano presentato un ricorso in quanto la Corte di Appello del capoluogo piemontese non le aveva ammesse tra le parti civili.

Grande amarezza traspare anche dai commenti dei sindacati, delle associazioni ambientaliste, e dei politici piemontesi tra i quali il presidente della regione, Chiamparino. Il Premier, Matteo Renzi, ha dichiarato che è necessario cambiare le regole per quanto riguarda la prescrizione, perché non può e non deve diventare un “incubo”. La sintesi del suo pensiero è stata poi affidata a Twitter dove il Presidente del Consiglio ha scritto

“La giustizia deve essere tempestiva. Non possiamo cedere davanti alla prescrizione. I processi devono essere veloci e giusti”.

2 Comments

Leave a Response