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Sydney: terrorista sequestra venti persone in un bar

Mani in alto e corpi rivolti contro le vetrate, come da far da scudo umano ad eventuali colpi che la polizia volesse sparare, l’uomo in queste concitate ore, ha liberato in totale cinque ostaggi, due dei quali sembrano, da una prima ricostruzione, esser scappati da un’uscita secondaria sul retro. Gli ostaggi, che non sembrano riportare ferite e starebbero bene, hanno raccontato di un uomo di carnagione chiara, con un capellino nero e la barba mal rasata. Dalle vetrate della cioccolateria inoltre è apparso un drappo con la classica scritta riportante la shahada, ovvero l’inno di fede dei mussulmani, scritto in arabo, che rivendica Allah come unico Dio, con Maometto che è il suo profeta.

La polizia, che ha subito collegato l’accaduto ad un attentato dell’ISIS, ha transennato la zona di Martin Place, la piazza del quartiere finanziario di Sydney, e fatto evacuare e chiudere le banche adiacenti: Channel 10 ha dichiarato che il sequestratore avrebbe piazzato due ordigni all’interno dell’edificio e altri due in locali adiacenti lo stesso. È quanto l’emittente ha appreso in seguito alla chiamata degli ostaggi, che identificatisi al telefono, hanno riportato il messaggio per conto del terrorista.

Stando dalle prime ricostruzioni, inoltre, sembra che questa azione terroristica, che è successiva all’arresto in questi giorni in Australia di esponenti dell’ISIS che sembra stessero programmando degli attentati proprio nella “terra dei canguri”, sia stata fatta proprio in quella zona per dar ampio risalto all’evento: di fronte alla cioccolateria infatti vi è Channel Seven, che ha ripreso praticamente in tempo reale l’accaduto, con video e immagini.

Il sequestratore, che ha chiesto alla polizia una bandiera dello stato islamico a fronte della liberazione di altri ostaggi, ha anche avanzato la volontà di parlare con il Primo Ministro australiano, Abbott, che intanto vista la gravità della situazione ha convocato un consiglio di sicurezza , rassicurando comunque la popolazione della competenza della polizia, cercando di spegnere il diffuso allarmismo che si stava espandendo.

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