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Un Natale stupefacente: addio al cinepanettone, De Laurentiis svolta con Lillo e Greg. Recensione e trailer

Un Natale stupefacente” può essere ritenuto un classico cine-panettone? Considerando il periodo in cui arriva nei cinema italiani (domani, 18 Dicembre) e i distributori (Aurelio e Luigi De Laurentiis), la risposta dovrebbe essere sì. In realtà il film la cui regia è firmata da Volfgango De Biasi è una commedia in senso più ampio, anche se il solco della tradizione italica recente è ben visibile. A partire sin dal titolo, nel quale il termine “stupefacente” funziona come gioco di parole, a metà fra la sensazione di meraviglia e le sostanze illecite la cui presunta coltivazione innesca gli accadimenti su cui si basa la trama del film.
Anche i protagonisti sono un po’ diversi da quelli che solitamente popolano i cine-panettoni: accanto alla coppia comica formata da Lillo e Greg troviamo Ambra Angiolini, Paolo Calabresi, Paola Minaccioni e Francesco Montanari. Un cast un po’ insolito per un film natalizio, ma senz’altro ben assortito. La città di Roma fa da sfondo al film, che è stato girato interamente nella Capitale.

Il Natale è ormai prossimo e la vita di Remo e Oscar viene stravolta dall’arrivo del nipotino di 8 anni; dovranno occuparsi loro due del bambino per un po’ di tempo: i genitori infatti sono stati arrestati con l’accusa di aver coltivato sostanze stupefacenti. Sono davvero colpevoli o si tratta di un malinteso? In attesa che la loro posizione venga chiarita, il figlio della coppia viene affidato agli zii, Oscar e Remo appunto, che sono molto diversi fra loro e, inutile sottolineare come nessuno dei due appaia in grado di badare ad un bambino. Oscar è un single, il cui unico pensiero fisso è il rock’n’roll, e spaventato dall’arrivo del ragazzino chiede una mano a Genny, interpretata da Ambra Angiolini. Remo, invece, è stato lasciato da poco dalla moglie, che l’ha scaricato per un altro uomo, del quale Remo è molto geloso. L’arrivo del nipotino, secondo lui, potrebbe essere l’occasione buona per riconquistarla e così si rivolgerà a lei per un aiuto. A rendere ancor più difficile una situazione già complessa di suo, ecco due assistenti sociali fin troppo solerti, che hanno l’incarico di verificare se la nuova famiglia del bambino è idonea oppure no all’affidamento. Per i due zii non sarà facile badare al bambino durante l’assenza dei genitori, ma l’esperienza allo stesso tempo difficile ed esigente si rivelerà anche piuttosto divertente, con diversi momenti di ilarità. L’intreccio complessivo di rapporti farà nascere equivoci e gag, come nella miglior tradizione della commedia all’italiana.

Volfgango De Biasi è alla sua prima prova da regista in una commedia di Natale, ma l’esperienza di certo non gli manca visto che ha sceneggiato diversi film ( i vari “Colpi di fulmine” e “Colpi di fortuna”) che negli anni scorsi sono stati campioni d’incasso. La conoscenza di base gli ha sicuramente giovato nella costruzione di una trama che rispetta tutti gli standard della commedia natalizia, sconfinando, però, talvolta anche nel cliché. Ad arricchire un po’ il soggetto, però, provvede la diversità dei temi trattati, ovvero la famiglia non più intesa in maniera rigida e l’affido, una materia complessa e per niente facile da affrontare soprattutto in una pellicola che vuole essere fresca e leggera. Alla fine l’intento è centrato, grazie anche all’abilità degli interpreti, e la commedia risulta a tratti brillante e mai sopra le righe.

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