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Arabia: “Alle donne occidentali non importa essere violentate!”, la dichiarazione assurda dello storico saudita (video)

Un intervento surreale. Solo in questo modo può essere definito il discorso andato in onda sulla rete araba Rotana Khalijiyya, ad opera dello storico saudita Saleh al-Saadon. Il tema dell’intervista riguardava un aspetto centrale nella vita di molte donne arabe: il diritto alla guida.

In Arabia Saudita infatti, il Governo ha vietato a tutte le donne di mettersi al volante di un qualsiasi veicolo. A nulla sono valse le battaglie e le campagne mediatiche di migliaia di donne, che hanno messo a repentaglio la loro stessa vita, pur di ottenere, se non pari diritti rispetto agli uomini, in un mondo come quello arabo che non ammette l’uguaglianza tra generi, almeno la possibilità di muoversi autonomamente per le vie delle città.
A sostegno della linea governativa posta in essere nello stato medio-orientale, si è espresso al-Saadon, ma il video della sua intervista, che ha fatto il giro del Mondo in poche ore, potrebbe sortire un effetto boomerang.
Nello studio televisivo al Saadon per giustificare il divieto di guida ha esordito chiedendo retoricamente cosa potrebbe accadere ad una donna, se nel suo percorso in macchina, da una città ad un’altra, la sua vettura si bloccasse.
La giornalista, dal momento che il caso ha voluto che ad intervistarlo fosse proprio una donna, ha replicato citando un dato di fatto: ovvero che in Europa, così come negli Stati Uniti, e perfino in altri paesi del mondo arabo, vedere delle donne guidare sia ormai una consuetudine. Ed è qui che lo storico saudita ha pronunciato la frase che ha sconvolto il mondo intero. Saleh al-Saadon ha asserito che alle donne occidentali non interessa se vengono violentate sul ciglio delle strada.

L’interlocutrice, dinanzi a delle parole di tale portata, ha vistosamente sgranato gli occhi, chiedendo ad al-Saadon, se davvero stesse dicendo che alle donne degli altri popoli non interessa se vengono stuprate sul bordo della strada. Lo storico, non rendendosi conto della gravità delle sue affermazioni, ha ritrattato solo parzialmente le frasi appena pronunciate, asserendo che il problema delle donne occidentali, in caso di violenza subita, sarebbe solo di natura morale, mentre per le donne arabe investirebbe sia la sfera sociale che quella religiosa. A conclusione del discorso, al Saadon, ha aggiunto che le donne dovrebbero sentirsi privilegiate, visto che gli uomini della famiglia fungono per loro da “autisti”, ma non aveva fatto i conti con l’incalzante giornalista che ha sollevato allo storico dei dubbi sul fatto che questi “accompagnatori” non siano tentati dall’attuare loro stessi uno stupro nei confronti di una malcapitata donna.
A questo punto, ecco pronta la soluzione, a dir poco inverosimile, proposta dallo storico: bisognerebbe che:

“A guidare siano delle donne, purché straniere”.

Peccato però, che il divieto alla guida del governo saudita, sia esteso non solo alle donne arabe, ma a tutto il genere femminile!

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