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Brexit no-deal, Boris Jonhson non ha più la maggioranza in Parlamento

Il passaggio di un deputato conservatore all’opposizione è costata la maggioranza alla Camera dei Comuni al nuovo primo ministro inglese Boris Johnson, che vede così allontanarsi la Brexit no-deal fissata per la fine del mese di ottobre. Un altro colpo di scena sconvolge dunque il panorama politico inglese, dopo l’approvazione della Regina di prorogare la chiusura del Parlamento fino al prossimo 14 ottobre. Le opposizioni, che avevano protestato con veemenza contro la decisione del ministro Johnson, ora sperano nel rinvio della Brexit a fine anno, per avere così tempo di trovare un accordo con l’Unione Europea al fine di rendere meno pesanti le conseguenze economiche di un’uscita del Regno Unito dall’Ue.

Boris Johnson minaccia le elezioni anticipate

In risposta a quanto accaduto presso la Camera dei Comuni, il primo ministro inglese ha annunciato la volontà di tornare al voto anticipato nel mese di ottobre, sottolineando come nessuno in Parlamento voglia in realtà un accordo con Bruxelles in merito alla Brexit. Johnson ha sfidato il suo più autorevole sfidante, il leader dei laburisti Jeremy Corbill, affermando come saranno gli elettori a dargli mandato eventualmente di negoziare la Brexit con l’Unione Europea, sconfessando in questo modo il referendum tenutosi nel 2016 con la vittoria dei Sì (favorevoli all’uscita del Regno Unito dall’Ue).

Boris Johnson disposto ad andare avanti per la Brexit no-deal

Nella giornata odierna la Camera dei Comuni metterà al voto il testo della legge anti no-deal, definita da Boris Johnson come la ‘resa incondizionata di Corbill di fronte all’Unione Europea’. Il primo ministro inglese ha già affermato chiaramente che non permetterà l’approvazione della legge anti no-deal, annunciando la messa in calendario di una mozione per le elezioni anticipate.