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“Cala” Cimenti, chi era l’alpinista travolto da una valanga al Sestriere

Il noto alpinista piemontese Carlalberto Cimenti ha perso la vita dopo essere stato travolto da una valanga sulle montagne del Sestriere.

Carlalberto Cimenti, da tutti conosciuto con l’appellativo “Cala“, è morto a 45 anni dopo essere stato travolto da una valanga al Sestriere nel pomeriggio di lunedì 8 febbraio. Insieme a lui ha perso la vita anche Patrick Negro, suo amico e compagno di escursione.

Il suo nome era molto conosciuto tra gli appassionati di montagna: “Cala” Cimenti era infatti uno scialpinista noto anche a livello internazionale e, fin da piccolo, aveva avuto una passione viscerale per la montagna, tanto da aver raggiunto la cima del Monte Bianco all’età di soli dodici anni.

“Cala” Cimenti, primo italiano a ottenere il riconoscimento Snow Leopard

Sei anni fa, nel 2015, l’escursionista Carlalberto Cimenti aveva ottenuto il prestigioso riconoscimento Snow Leopard, primo italiano a riuscirci: lo Snow Leopard è il titolo che viene assegnato agli scalatori che riescono a raggiungere i cinque settemila dell’ex Unione Sovietica. Tre anni dopo, in Nepal, chiese alla futura moglie Erika di sposarlo a un’altitudine di cinquemila metri. Fece poi parlare di sé nel 2019, quando salvò la vita al compagno di escursione Franco Cassardo dopo una rovinosa caduta con gli sci dalla vetta del Gasherbrun VII. Tra le altre cose, in quello stesso anno l’alpinista piemontese aveva raggiunto la vetta del Nanga Parbat, una delle dieci cime più alte del mondo.

L’incidente mortale sulle nevi di casa

Per un beffardo gioco del destino, Carlalberto Cimenti ha trovato la morte sulle nevi di casa. Fatale una valanga con un fronte sotto il Col Chalvet, lungo il versante che scende sulla Valle Argentera, nel comune di Sauze di Cesana, in provincia di Torino. Cala è stato travolto insieme all’amico Patrick Negro. I familiari, preoccupati perché i due non avevano ancora fatto rientro a casa, hanno chiamato i carabinieri, che a loro volta hanno prontamente allertato il Soccorso Alpino, ma per entrambi non c’era già più nulla da fare.