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Cenerentola sbanca il botteghino, ma non conquista i critici. Recensione e trailer

È Kenneth Branagh ad essersi assunto l’onere di far tornare al cinema un personaggio ormai entrato nel mito come quello di Cenerentola. Per poter dare vita ai personaggi del celebre film di animazione (già presentata in versione “carne e ossa” nel 1950 da Wylfred Jackson) la scelta del regista è stata quella di affidarsi a grandi nomi del cinema, tra i quali spiccano anche diversi premi Oscar. Da segnalare una presenza italiana, alla scenografia: quella di Dante Ferretti.

Se la Cinderella di questa versione (“Ella“, nel film) è interpretata da una stupenda Lily James, il volto del principe è quello di Richard Madden, già visto in “Games of Thrones“. A dare voce alla matrigna, Lady Tremaine, è Cate Blanchett, mentre Anastasia e Genoveffa sono interpretate rispettivamente da Holiday Granger e Sophie McShera.
La storia presenta al pubblico Ella, molto amata dal padre mercante e, soprattutto, dalla madre, che l’ha cresciuta insegnandole ad essere una ragazza gentile ed educata. Dopo la morte della madre, l’uomo sposerà Lady Tremaine, che occuperà la casa nella quale vive Ella. Ad accompagnarla saranno le due figlie, molto vanitose, che inizieranno a trattare la ragazza come una vera e propria serva. Il resto della storia è noto a chiunque, con la scena del ballo a corte, il colpo di fulmine tra il principe azzurro ed Ella e la mitica scarpetta da calzare.
Se la trama rimane uguale, a variare è il “vestito” costruito attorno alla stessa, che permette di aggiornarla al mondo contemporaneo. Assolutamente originale è il modo scelto per rappresentare la sequenza relativa alla zucca trasformata in carrozza (con i topi che diventano maggiordomi). Ottimi, in questo senso, si rivelano gli effetti speciali. Anche dal punto di vista dei costumi le scelte sono particolarmente azzeccate.
Per quanto riguarda i personaggi, a spiccare è la Blanchett, capace di rendere molto realistici gli scatti d’ira che caratterizzano il suo personaggio. Altrettanto brava anche a mostrare tutta la sua invidia per la gioventù di Ella.
Per fare un confronto con altre matrigne recenti, Lady Tremaine trionfa abbondantemente, ad esempio, al cospetto della  “Malefica” interpretata dalla Jolie all’interno di Maleficent. A non convincere pienamente, invece, è Cenerentola, che risulta eccessivamente edulcorata e stereotipata. Nonostante i soprusi che continua a ricevere giornalmente da parte della matrigna e delle figlie, non perde mai il suo sorriso.
Inoltre, qualcosa in più poteva essere fatto a livello di sceneggiatura. Oltre al nome assegnato alla protagonista del film e ad una scena del ballo ampliata rispetto alla versione originale, solo il passato della matrigna costituisce una vera e propria novità.
Manca anche un vero e proprio cambiamento di ritmo, oppure un colpo di scena che possa distinguere questo remake dal suo modello passato.

Sostanzialmente il tutto si traduce in una storia per bambini, sicuramente ben confezionata, ottimamente presentata e di livello tecnico alto. Una versione più “adulta”, però, avrebbe permesso a Branagh di ottenere un risultato ancora migliore, affascinando anche un pubblico meno giovane e smaliziato. Questo avrebbe consentito al film di essere ricordato per diversi anni.
Rimane comunque una pellicola da vedere per trascorrere un paio d’ore al cinema, con una storia che ha sempre tanto da insegnare.

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