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Charlie Hebdo: la reazione della stampa e del mondo arabo

Il mondo islamico sembra aver reagito in modo contrastante all’eccidio di Parigi, in cui sono morti diversi collaboratori del giornale satirico “Charlie Hebdo“. Molte, la maggior parte, sono state le condanne espresse da importanti esponenti del mondo islamico: ma vi sono anche alcuni internauti (cavalcando un’idiozia che, talvolta, pervade la rete, come avvenuto non meno a seguito della morte di Pino Daniele)  che hanno lodato l’attentato terroristico costato la vita a 12 persone.

La Lega Araba, attraverso un suo alto funzionario, ha reso noto come la strage verificatasi a Parigi sia da condannare fermamente, perchè contraria ai principi dell’Islam, pur sottolineando come le vignette del giornale fossero da considerarsi offensive. Molto importante è stata anche l’esternazione di quella che è la massima autorità religiosa per i Squnniti, ovvero Al Azhar, che ha definito, senza né se né ma, quanto accaduto in Francia un atto di inaudita violenza e qualificabile come criminale.
A condannare con fermezza l’attentato terroristico è anche la Turchia che, per bocca del Ministro per gli affari europei, ha messo l’accento su come il Paese, vero e proprio ponte tra l’Europa e l’Islam, sia contro il terrorismo a prescindere dalla sua matrice. La Turchia ha, però, anche denunciato la crescente intolleranza verso i Musulmani presenti sul territorio europeo, mettendo in guardia dalle possibili conseguenze che uno scontro totale potrebbe provocare.
Tuttavia è stato proprio un quotidiano turco a parlare di “vendetta” per quelle che a suo dire sarebbero state provocazioni nei confronti del mondo islamico, mentre “Turkiye“, altro quotidiano molto diffuso nel Paese, dopo aver titolato con un “Attacco al giornale che ha insultato Maometto“, si è visto costretto a cambiare il proprio titolo di apertura a causa delle reazioni indignate della maggior parte dei lettori. Come detto, le manifestazioni di giubilo per quanto avvenuto, sono arrivate in particolar modo dai social-nework, dove alcuni utenti di fede islamica, spesso cittadini dei paesi europei( trascurando come in molti altri non godrebbero della stessa libertà d’espressione, ndr.), hanno espresso il proprio plauso per l’azione terroristica. Ad esempio sono stati molti gli internauti che hanno definito “cani” i vignettisti rimasti uccisi nell’attacco

Al di là della sconsideratezza, quindi, di qualche invasato che si avvalso della grancassa internettiana, molte delle autorità e organizzazioni religiose musulman  si sono schierate contro  la follia di un atto che può essere solo bollato come  criminale e assurdo. Nella stessa Francia, Dalil Boubakeur, Presidente del Consiglio francese per il culto musulmano, accorso davanti alla redazione del giornale satirico, ha espresso una ferma condanna dell’accaduto, dichiarando :

«A nome dei musulmani di Francia, nella loro quasi unanimità, sono qui per condannare l’orrore di questo crimine indicibile. Ci inchiniamo davanti a tutte le vittime di questo dramma orribile”

In un Paese, in queste ore percorso da sentimenti diversi, in cui, occorre ricordarlo, mesi fa le comunità islamiche avevano manifestato, come avvenuto anche da noi, contro l’Isis ed i suoi orrori. Gli orrori che hanno determinato, a fronte del centinaio di operatori dell’informaizone caduti nel 2014, molte più vittime nei territori siriani, iraqeni o palestinesi, tra i giornalisti locali, giustiziati sommariamente da terroristi o per mano dei capetti di zona. In Paesi in cui, al di là degli autori o delle motivazioni, la morte, sotto forma di attentati, esecuzioni sommarie o droni occidentali, è una tragica realtà quotidiana.
Ecco, probabilmente, dalla cultura e dal rispetto della vita, dalla rieducazione alla sacralità di ogni essere umano deve e può solo passare, la speranza per una domani diverso.

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