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Checco Zalone accusato di plagio per Sole a Catinelle. Replica ironica dell’attore su Facebook

Dopo i grandi successi arrivati al botteghino per i suoi primi 3 film ora, per Luca Medici, conosciuto dal grande pubblico come Checco Zalone, sembra essere arrivato il momento di difendersi dalle accuse di plagio.

Ad aver sollevato la questione è Alex De Vietro, uno scrittore tarantino che ha deciso, solo qualche giorno fa, di depositare presso la Procura una denuncia nei confronti proprio di Zalone. Oggetto del contendere l’ultimo film girato dallo stesso Zalone, “Sole a catinelle“.
La trama della pellicola, secondo il 22enne De Vietro, non sarebbe farina del sacco del noto comico, sceneggiatore dei suoi film. Spetterà alla Procura fare chiarezza sulla vicenda, per vedere se sussistano prove “penalmente rilevanti”.
Il film, uscito per la TaoDue nell’autunno 2013, presenterebbe una storia ritenuta troppo simile ad un manoscritto depositato alla Siae da De Vietro nel Giugno del 2012, quindi oltre un anno prima.
In base a quanto comunicato dal legale del ragazzo, sarebbero 3 le parti molto simili tra le due opere (anche se come descritte le stesse non appaiono originalissime di per sè); la ricerca di offerte di lavoro sui giornali da parte del protagonista, il lavoro porta a porta che lo stesso personaggio svolge nel corso del film e il divieto di accesso mostrato ai “piazzisti”.
L’accusa di plagio, pertanto, non avrebbe per oggetto l’intera pellicola. In quest’ultima Zalone aveva raccontato la storia di un uomo il cui amore per il figlio lo spinge a programmare un viaggio indimenticabile, come premio per l’ottimo anno scolastico. Il viaggio, però, viste le condizioni economiche in cui versa l’uomo, viene effettuato “a basso costo“. Il tema, molto attuale, è stato affrontato con il tipico disincanto di Zalone, che ha coinvolto il pubblico con la sua verve comica, facendolo divertire e commuovere allo stesso tempo.

È necessario precisare che il film non è stato diretto da Zalone (la regia era di Gennaro Nunziante), ma “Checco” ha partecipato alla scrittura della sceneggiatura, lavoro effettuato assieme allo stesso regista.
L’avvocato che assiste De Vietro in questa vicenda ha indicato come il ragazzo si senta danneggiato in modo importante da quanto avvenuto, soprattutto perché non gli è stata garantita la possibilità di “riprodurre la sua opera“.
La risposta di Zalone non si è fatta attendere; ha scelto Facebook per commentare la notizia dell’accusa, riportata dai principali media. Il tono usato dal comico è stato ironico; nel suo messaggio, infatti, ha indicato alla categoria degli sceneggiatori che, in caso di scrittura di una trama in cui il protagonista è destinato a morire al termine del film, i diritti dovranno essere pagati ai 4 Evangelisti.

Una strada, quella dell’ironia, che potrebbe essere presto abbandonata se la Procura riterrà fondata la richiesta di De Vietro. Considerando anche il successo ottenuto dalla pellicola, la richiesta danni a Zalone potrebbe essere davvero notevole sul piano economico.

Checco Zalone

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