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Coronavirus, ministro De Micheli non esclude proroga oltre il 3 aprile

Intervenuta alla trasmissione Agorà in onda su Rai 3, il ministro delle Infrastrutture e dei Trasporti Paola De Micheli ha detto di non escludere che le misure previste dal Decreto del 10 marzo possano essere prolungate oltre la data attuale fissata al 3 aprile. Il ministro ha affermato che la decisione sarà presa dalla Presidenza del Consiglio dei Ministri nel corso dei prossimi giorni, quando i numeri dei casi positivi e dei decessi per Coronavirus saranno più chiari, anche rispetto alle stesse misure restrittive prese poco più di una settimana fa.

Decreto Cura Italia operativo

Dopo la pubblicazione nella Gazzetta Ufficiale, le norme del decreto Cura Italia sono operative. Confermate le misure a sostegno dei medici, lavoratori dipendenti, autonomi e imprese. C’è anche spazio per il potenziamento dell’apparato di telecomunicazioni presente in Italia, che in questi giorni di isolamento sociale viene messo a dura prova. Spazio poi a un fondo da 500 milioni di euro destinato alla costituzione delle newco della compagnia aerea Alitalia. Il decreto Cura Italia stabilisce inoltre il rinvio del referendum inerente il taglio del numero dei parlamentari: l’ultimo data utile è stata fissata al prossimo 22 novembre.

Giuseppe Conte come Mario Draghi: “Whatever it takes”

Durante la videoconferenza con i leader dell’Unione Europea, il Presidente del Consiglio ha citato l’ex numero uno della Banca Centrale Europea dicendo che l’Ue deve ragionare secondo il concetto Whatever it takes. Lo stesso formulato per la prima volta da Draghi nel 2012 per chiarire agli investitori e al mondo della finanza in generale che avrebbe fatto tutto il necessario per salvare l’euro dalla crisi, e che questo sarebbe stato abbastanza. Le stesse parole solenni pronunciate da Mario Draghi 8 anni fa sono state riprese anche da Charles Michel, numero uno del Consiglio dell’Unione europea, rassicurando sul fatto che l’Unione Europea farà tutto il possibile per appoggiare in maniera concreta la ripresa dell’economia di ciascun Paese membro.