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Critiche bipartisan a Vespa per i Casamonica, ma lui non ci sta “Se Roma ha perso la dignità, non è causa mia!”

Porta a Porta, croce e delizia della televisione italiana, uno dei programmi più amati ed allo stesso tempo odiati del palinsesto Rai, sempre fortemente criticato, ma allo stesso tempo seguitissimo, continua a mantenere il dualismo che lo caratterizza e, nuovamente, spacca pubblico ed intenditori con una nuova accesissima polemica.

Nella giornata di martedì 8 settembre Bruno Vespa, padrone di casa della storica trasmissione della seconda serata di Rai Uno, ospita nel suo studio la figlia ed il nipote di Vittorio Casamonica, un nome fino a poco fa sconosciuto ai più, ma che oggi sembra far accapponare la pelle a numerosissimi Italiani. L’argomento del giorno è presto detto: i funerali stile padrino del boss della Capitale, patriarca  chiacchieratissimo e, molti sostengono, potentissimo.

L’argomento, evidentemente molto spinoso ed insidioso, pare essere stato accolto con enorme favore dal pubblico, che ha premiato la trasmissione con ascolti da record (share vicino al 15%, con un milione 340 mila di spettatori, per un pubblico quasi simile a quello che aveva seguito la trasmissione di lunedì con Renzi). Del resto il pubblico italiano, cresciuto a suon di fiction, ama perdersi negli intrighi amorosi, familiari e mafiosi delle varie vicende. Quasi come se fosse l’ennesima finzione televisiva, infatti, la puntata di Porta a Porta è stata seguitissima, registrando uno share di tutto rispetto.
Atteggiamento diametralmente opposto è stato, invece, registrato negli ambienti politici italiani, a partire dagli attacchi ricevuti dai differenti esponenti del PD romano, capitanati dal Sindaco Ignazio Marino e dal Commissario Matteo Orfini. A questi sono seguiti gli attacchi del Movimento 5 Stelle e di Sel, dei consumatori della Codacons, dei giornalisti dell’Usigrai, dei telespettatori dell’Aiart e dei poliziotti della Consap. Il coro, quasi unanime, parla di sfregio al Paese, oltre che oltraggio alla Capitale e disservizio pubblico, indignandosi profondamente davanti a personaggi non poco chiacchierati che diventano star televisive.

Le dichiarazioni di Orfini su Twitter sembrano racchiudere alla perfezione l’ondata di indignazione che ha seguito la messa in onda della puntata. Secondo l’esponente pidiessino, si è compiuto un gravissimo errore offrendo ai Casamonica la possibilità di parlare su un palcoscenico così importante, perdendo di vista la principale finalità del servizio pubblico. A questi commenti si accompagnano quelli di Beppe Grillo, che dal suo blog evidenzia la distorsione della Rai in un servizio paramafioso, sottolineando la necessità di ripulire la tv nazionale da partiti politici e mafia. L’ex comico conclude affermando che la presenza della famiglia Casamonica nel salotto di Vespa non è altro che uno scandaloso oltraggio a tutti gli Italiani onesti.

A favore del conduttore si schierano, però,  compatti molti esponenti del centrodestra, quali Maurizio Lupi e Giovanni Toti. Secca è, invece, la posizione di Roberto Calderoli, che, un pò a sorpresa, afferma di aver assistito ad uno spettacolo vergognoso in nome dell’audience, un vero e proprio schiaffo a viso aperto verso coloro che ogni giorno lottano per combattere l’illegalità e la mafia. Secondo il Presidente della regione Lombardia, infine, è auspicabile che, in seguito alle numerose polemiche, Vespa ed i vertici dell’azienda Rai, chiedano scusa a tutti gli italiani.

Dal canto suo Bruno Vespa, forte degli alti indici d’ascolto, incassa il colpo e tace. La sua risposta arriva solo nella puntata del giorno seguente, quella di ieri, mercoledì 9 Settembre, aperta con la presenza di Alfonso Sabella, assessore alla legalità del Comune di Roma.
Quasi in una sorta di scusa giustificatoria, ma senza risparmiare colpi bassi al proprio interlocutore, il conduttore si rivolge a Sabella, invitandolo a lasciargli svolgere serenamente il proprio mestiere.Vespa afferma con tranquillità che il servizio pubblico debba mettersi a disposizione degli Italiani, trattando ogni argomento, ma scegliendo le giuste modalità.
E in risposta allo stesso Sabella che gli contestava di non “aver dato spazio alle vittime”  dei reati ascritti alla famiglia Casamonica, il conduttore replica secco di come sia sempre avvenuto così, di come:

“Quando Biagi intervistò Sindona e Buscetta c’erano le vittime? Eppure erano mascalzoni di ben altro livello. Santoro ha invitato più volte Massimo Ciancimino, Schiavone autore di tanti omicidi è stato intervistato più volte”

per una difesa, probabilmente ponderata, che ha di certo una sua logica.

Sulla vicenda dei Casamonica, secondo il conduttore, non si è compiuto lo scivolone del quale è accusato ( l’Assessore ritiene che sarebbe stato opportuno non dare spazio a Vera Casamonica, “la nuova regina del clan“, nè veicolare “un’immagine folcloristica della mafia“) , poichè gli ospiti in studio sono attualmente incensurati ed i toni sono stati distesi e pacati.
Un’ultima sciabolata Vespa la dedica a Sabella affermando, che se nella città romana si è persa la dignità,  questo non è sicuramente attribuibile alla sua trasmissione.

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