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Giappone: il primo Ministro apre alle missioni all’estero, proteste pacifiste in tutto il Paese

Svolta epocale in Giappone: lo scorso 16 Luglio il Governo guidato dal Primo Ministro conservatore Shinzo Abe ha approvato due leggi che modificano la costituzione nipponica di stampo pacifista.

La riforma cambia diametralmente l’art. 9 del dettato costituzionale, introdotto dopo il secondo conflitto mondiale, che prevedeva che l’esercito giapponese avesse come unica finalità l’autodifesa e ogni intervento diretto dovesse essere motivato da una minaccia concreta al Paese:

“Tutelare la sicurezza dei cittadini Giapponesi è responsabilità del governo e io sono la persona che ha la responsabilità maggiore”, si esprimeva così sin dallo scorso mese di Febbraio Shinzo Abe, anticipando il cambiamento rivoluzionario di cui stava cominciando a gettare le basi.

La goccia che ha fatto traboccare il vaso della serafica pazienza giapponese è stata la doppia esecuzione ad opera dell’Isis dei due cittadini del Sol Levante Haruna Yukawa e Kenji Goto che ha ferito profondamente l’orgoglio della popolazione nipponica.

Il processo di cambiamento di rotta tuttavia era avviato già da tempo, ovvero dall’insediamento del Primo Ministro che sin dai primi discorsi ha messo in chiaro quale era la sua posizione sulla questione.
Nel frattempo dalla finestra le altre super potenze mondiali guardano con attenzione a questa svolta.
Per adesso, però, solo USA e Cina hanno preso posizione apertamente anche se su direzioni diametralmente opposte.
Se da un lato, infatti, gli Stati Uniti caldeggiavano già da tempo un intervento nipponico di questo tipo con Barack Obama che ha più volte incoraggiato il premier giapponese a giocare un ruolo più attivo nella politica estera locale, la Cina ha manifestamente criticato la riforma definendola un passo indietro da parte del Giappone. Il disgelo nei rapporti tra i due Paesi sembra insomma essere bel lontano dall’avviarsi a risultati concreti e mentre la Cina chiede nuove scuse per l’invasione nipponica nel 1931 il Giappone parrebbe molto interessato ad ottenere il controllo sull’arcipelago Senkaku-Diaoyu e poco propenso a passi avanti verso il vicino di casa.

Anche dal punto di vista dei consensi interni il premier giapponese non se la passa bene, associazioni pacifiste, studenti e larga parte della popolazione assiste con sospetto a questa spinta al riarmo e al nuovo ruolo attivo che il Giappone si accinge a giocare sullo scacchiere internazionale.
Al momento di certo c’è che Shinzo Abe ha scoperto le carte e dichiarato le sue intenzioni, appoggiato dal centrodestra. Ora la legge, per essere definitivamente approvata, dovrà essere votata dalla Camera Alta e nel frattempo tutto il Mondo guarda con attenzione a questo risultato e attende il discorso preannunciato dal Premier per il 15 Agosto, la sua prossima mossa.

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