AttualitàMondo

Il piano di Putin per difendere Assad e Damasco

Vladimir Putin ha lanciato un piano finalizzato alla difesa di Damasco e gli Assad dagli attacchi provenienti dall’esterno. Tutto ciò anche perché da quelle parti la Russia possiede una base navale a partire dall’ormai lontano 1971, base che rappresenta un punto strategico di importanza capitale per le navi dell’ex Urss. Il Cremlino ha scelto di lanciare un programma per difendere l’importante roccaforte, tutelando gli interessi propri e anche quelli dell’alleato Assad, alle prese con una miriade di gruppi ribelli, di cui  l’Isis non è che uno dei tanti nemici.

Il primo dei tre luoghi fondamentali in questo sostegno è Tartus. Si tratta di un punto nevralgico nel quale arrivano i mezzi necessari per l’esercito locale. Dai camion ai blindati, passando per munizioni e fucili di elevata qualità per finire ai sistemi anti-carro, per un conflitto può essere così sostenuto al meglio, con la possibilità di fronteggiare attacchi improvvisi e difendere maggiormente i tank dell’esercito lealista, spesso, dimostratesi inadeguati negli scontri che avvengono casa per casa o saltati in aria, in quanto bersagli dei missili Tow e Kornet.

I rinforzi vengono destinati a Latakia, il secondo punto di riferimento della difesa russa che, nonostante abbia indicato come sono solo attualmente 50 le unità inviate, si dice pronta a dislocarne altre.
La base temporanea nasce per tre scopi ben chiari. Il primo è quello di ospitare un maggior numero di soldati per allargare le installazioni nell’aeroporto di Jablet. Il secondoè l’inserimento di una nuova base di comunicazione nelle montagne, mentre il terzo è costituito dalla creazione di un nuovo ponte per vie aeree e navali con l’attivazione di una nuova postazione, in grado di captare le comunicazioni.

Il terzo obiettivo riguarda l’aeroporto di Mezze, collocato nei pressi della capitale, è indispensabile per per contenere veicoli di grosso calibro in grado di trasportare aiuti umanitari e militari. Dovrebbero esserci anche nuovi caccia e droni di livello, così come non mancherebbero alcuni pasdaran provenienti dall’Iran.

Molto ambita è anche la rotta marittima, con le truppe navali del Mar Nero che gestiscono la logistica e i mercantili che agiscono in parallelo. Non si conoscono fino in fondo le loro rotte, anche se risultano fondamentali per la difesa russa.
Al tempo stesso, secondo gli esperti viene utilizzata l’810ma brigata di fanteria di marina, contingente ben addestrato, già operante in Ucraina, inviato per colmare le lacune dell’esercito.

 

Leave a Response