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La tragica fine di Samra, uccisa per aver tentato la fuga dall’Isis

Non si avevano più notizie da tempo della giovane Samra Kesinovic, la teenager austriaca che nella primavera del 2014 aveva lasciato la propria case, in Austria, per intraprendere il viaggio verso la Siria che trasforma giovani normali in foreign fighters. La ragazza era scappata insieme ad un’amica, Sabina Selimovic, più piccola di lei di due anni ma con cui condivideva le origini: entrambe erano figlie di bosniaci musulmani, rifugiatisi in Austria negli anni ’90, durante la guerra che dilaniò l’ex Jugoslavia. Secondo i familiari, erano state adescate da un falso profilo FB, che, giorno dopo giorno, le aveva convinte ad abbracciare la causa del guerra islamica. Eppure, fino a quel momento, le due ragazze non avevano mai mostrato alcuna inclinazione verso il fondamentalismo. Prima di fuggire avevano lasciato ai genitori una lettera in cui spiegavano che non volevano essere cercate e che avevano deciso di vivere e morire in nome di Allah; ma per le famiglie quelle lettere non potevano essere state scritte da loro.

Dopo la loro fuga, iniziarono a circolare le foto dell’avvenuta trasformazione delle due giovani, che posavano davanti agli obiettivi dell’Isis completamente coperte dal velo; in breve divennero il simbolo della propaganda terroristica, rivolta all’Europa. Eppure, lo scorso anno le due ragazze, entrambe incinte, tentarono di contattare le famiglie d’orgine per cercare di ritornare a casa, non soddisfatte, evidentemente, della vita imposta dal califfato. Ma l’Austria si oppose duramente, sostenendo che non poteva essere così facile rientrare nel Paese, dopo che avevano deciso di unirsi alla causa dei terroristi.

Secondo le ultime notizie, le due ragazzine sarebbero entrambe morte. Sabina sarebbe stata uccisa durante degli scontri lungo in confine siriano già qualche mese fa, mentre Samra, che invece risultava dispersa, sarebbe stata uccisa a martellate perché aveva tentato di fuggire per ritornare a casa. Il governo austriaco, al momento, non ha confermato la notizia.