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Luigi Tenco: l’ombra dei servizi segreti dietro al finto suicidio del cantautore

Il 23 Gennaio del 1967, il cantante Luigi Tenco si presenta al Festival con un pizzico di paura. L’artista confida ad un suo amico il timore di essere ucciso. E già qualcuno avrebbe tentato di farlo fuori, con un incidente stradale curato quasi in ogni minimo dettaglio.

Tenco crede che questo sia un avvertimento, una minaccia. E proprio per questa motivazione, ha deciso di tenere una pistola sempre con sé, evitando guai peggiori e sentendosi pronto in caso di tentativi estremi. Luigi entra nell’albergo di Sanremo e si prepara alla sua esibizione. Nella sua stanza numero 219, l’artista genovese ha più di qualche dubbio, dato che non si sente pienamente pronto per colpa della sua scarsa propensione all’esecuzione di brani musicali dal vivo, senza la voce registrata. Al tempo stesso, sta vivendo un periodo particolarmente difficile a causa di una crisi sentimentale con la sua compagna Dalida.
In quel Festival, Tenco presenta una canzone alquanto complicata e non poco difficile da comprendere. E anche per questo motivo, viene subito eliminato dalla kermesse canora.
Subito dopo la cocente delusione, Tenco viene trovato morto nella sua camera dell’Hotel Savoy. È la notte tra il 26 e il 27 Gennaio. Si parla di suicidio, anche se molti particolari risultano oscuri ancora oggi. Inizialmente, non si nota la presenza di alcuna pistola, che viene ritrovata soltanto in un secondo momento insieme al biglietto di protesta contro la giuria del Festival di Sanremo. Il suo corpo non si caratterizza per alcuna traccia di polvere da sparo.
E ancora, nel 2006 in occasione dell’esumazione della salma, venne appurato come:

 “L’analisi sia delle  tracce sul bossolo repertato, sia le lesioni alla teca cranica, allontanano consistentemente l’ipotesi suicidiaria”. Inoltre è emersa “una frattura alla mastoide destra  che non esclude un colpo molto forte inferto a Tenco”.

Ci sono tante cose che non vanno, e persino “Chi l’ha visto?” ha cercato di fare luce su un caso ancora ricco di punti oscuri.

Si parla di un’inchiesta effettuata attraverso metodi affrettati ( sul cadavere non venne effettuata alcuna autopsia), o dell’utilizzo di artisti poco sospettabili per un losco scambio di informazioni tra vari Paesi. Nel frattempo, la morte di Luigi Tenco resta ancora avvolta nel mistero. E non si sa se una vicenda così fosca sarà mai risolta del tutto.

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