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Matrimoni gay all’estero, Alfano frena sulle trascrizioni nei registri italiani

Angelino Alfano ha ribadito la propria posizione sui matrimoni gay, illegittimi in Italia, definendo illegittime anche le eventuali trascrizioni sui registri italiani di matrimoni gay celebrati all’estero. Il Ministro dell’Interno ha dichiarato di voler inviare ai prefetti una circolare con cui chiedere il ritiro e la cancellazione delle trascrizioni.

La notizia arriva dopo l’approvazione di una mozione al Consiglio comunale di Milano che ha chiesto al sindaco Pisapia di trovare la soluzione migliore per permettere la trascrizione, sui registri comunali, dei matrimoni tra coppie gay celebrati all’estero (un precedente che potrebbe essere utilizzato come esempio anche da altre amministrazioni comunali).

Le parole di Alfano sono state stigmatizzate dalle associazioni che si occupano del riconoscimento dei diritti degli omosessuali, tra cui Fabrizio Marrazzo portavoce di Gay Center, che ha ironicamente candidato Alfano

“a leader delle sentinelle in piedi. Il suo annuncio è l’esempio di un Ministro dell’Interno che vuole derubricare i diritti civili a questione di ordine pubblico“.

Marrazzo prosegue in una nota:

“Alfano usa il suo potere di ministro per attaccare quei sindaci che stanno aprendo alle trascrizioni. Noi, invece, ci auguriamo che quei sindaci coraggiosi che hanno deciso di aprire alle trascrizioni vadano avanti. Sarebbe bene che dal governo, magari dal presidente Renzi, e dalla maggioranza ci fossero prese di posizione chiare contro questa decisione del Ministro dell’Interno”.

Molto critiche anche le senatrici Monica Cirinnà e Valeria Fedeli del Partito Democratico, che non hanno apprezzato l’ingerenza sulla delicata questione del Ministro dell’Interno.

Alcuni mesi fa, il premier Matteo Renzi si era espresso favorevolmente sulle unioni civili, apprezzando in particolare il modello tedesco di civil partnership. Attualmente le coppie omosessuali sono riconosciute in 18 stati dell’Unione europea.

In un recente sondaggio realizzato dall’Ipsos per “Il Corriere della Sera”, il 38% degli italiani si è espresso favorevolmente in merito all’introduzione del matrimonio tra gay, il 40% è favorevole al riconoscimento delle unioni civili mentre il restante 22% comprende gli indecisi e coloro che si professano contrari ad ogni riconoscimento.
Dal sondaggio è emerso uno schieramento di elettori favorevoli all’introduzione di norme che tutelino le coppie gay che appartengono a tutti i partiti, nonostante il tema resti maggiormente sentito dagli elettori di centro-sinistra e del MoVimento 5 stelle rispetto a quelli di centro-destra.

2 Comments

  1. […] Dovranno attendere ancora i tanti omosessuali, ma anche persone etero che chiedono parità di diritti, che intendono congiungersi in matrimonio civile sul territorio italiano: secondo la sentenza della Suprema Corte, l’Europa e la Costituzione italiana non obbligano il legislatore ad ampliare il vincolo del matrimonio a persone aventi lo stesso sesso ma, invece, stabilisce il diritto degli omosessuali ad avere uno statuto protettivo, per altro già attivabile, che disciplini i diritti e i doveri delle coppie di fatto. […]

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