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Mattanza di Boko Haram in Nigeria: si temono duemila morti

I testimoni parlano di case distrutte e strade piene di cadaveri: sarebbe questo lo scenario attuale di Baqa, città che si trova nella zona nord-est della Nigeria che è stata teatro dell’ultima mattanza messa in atto da Boko Haram. Nelle ultime 96 ore sarebbero stati duemila i civili uccisi dai terroristi islamici che stanno mettendo a ferro e fuoco una parte del Paese.

A dare la notizia dell’ultimo massacro che ha sconvolto la Nigeria è stata la BBC, le cui stime sulle vittime si basano su quanto raccontato dai testimoni. Un politico locale, raggiunto telefonicamente, ha dichiarato che le strade sono piene di cadaveri, così come i boschi circostanti.

Le violenze di Boko Haram sono cominciate il 3 gennaio, quando sotto i suoi colpo è caduto il quartier generale della forza multinazionale che è stata costruita con l’obiettivo di contrastare gli islamisti nigeriani. Successivamente sarebbero stati conquistati e poi messi a ferro e fuoco 16 villaggi nei pressi del lago Ciad e tra questi vi è anche Baqa.

Alcuni testimoni hanno affermato che dopo il passaggio di Boko Haram “la città è scomparsa” e chi è riuscito a sfuggire alla furia degli islamisti ora è senza una casa e senza cibo.

E che Boko Haram non abbia assolutamente intenzione di fermarsi, ma che voglia anzi estendere le violenze anche al di fuori dei confini nigeriani lo conferma un video diffuso nelle ultime ore dove un membro del movimento islamista minaccia direttamente il Camerun e il suo presidente. Proprio quest’ultimo ha lanciato ieri un accorato appello al mondo, affinchè aiuti le istituzioni dei paesi africani minacciati dal terrorismo di Boko Haram.

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