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Nigeria, Boko Haram non si ferma: uccisi 74 uomini e 20 bambini

Non accenna a fermarsi in Nigeria la scia di sangue lasciata dai combattenti di Boko Haram, il gruppo jihadista deciso a convertire a suon di stragi e di attentati, chiunque cerchi di mettere i bastoni fra le ruote all’attuazione della “Shari’a”, la legge coranica, o comunque l’interpretazione che i terroristi danno al libro sacro della religione islamica.

L’ultimo episodio, che ha destato l’orrore, ma di certo non lo stupore della comunità internazionale, ormai avvezza ai metodi utilizzati dal gruppo terrorista, ha portato all’uccisione di 74 uomini e 20 bambini, “colpevoli” di non aver voluto aderire alla frangia di estremisti islamici.

A dare notizia dell’accaduto, è stato il quotidiano “Vanguard”, e sebbene una conferma ufficiale da parte delle istituzioni del luogo non sia stata ancora emessa, alcune fonti della sicurezza lasciano trapelare che gli eventi riportati dal giornale sono, purtroppo, veramente accaduti.

Il fatto che ancora, dopo una strage di simile portata, non sia intervenuto lo Stato centrale per fare luce sugli eventi, e organizzare un’azione di controllo sulle zone colpite, rende evidente la condizione in cui versano attualmente i paesi del Nordafrica, a partire dalla Nigeria, passando per Camerun, Niger e Ciad, alla totale mercè dei voleri del gruppo terroristico di Boko Haram.

La strage di innocenti, in quest’ultima occasione si è verificata a Njaba, nella zona nord-orientale della Nigeria, con i terroristi, che fatta irruzione nel villaggio, hanno iniziato a sparare a raffica sulle case degli abitanti del posto, concentrandosi in particolare su uomini e ragazzini, anche di soli 12 anni. In attesa che l’Onu decida se e come intervenire per impedire l’avanzata del terrore, il dato che a partire dal 2009 attesta l’uccisione di oltre 13 mila persone da parte di Boko Haram, suscita un moto di orrore, al quale sarebbe giusto porre rimedio.

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