Misteri

Profezie: Non solo Maya: Nostradamus il più grande profeta della storia

Son passati quasi 466 anni dalla morte di Michel de Notre-Dame, meglio conosciuto come Nostradamus, ma nonostante il trascorrere del tempo, le strane profezie del medico francese sembrano non passare mai di moda.

Non c’è uomo al Mondo che non abbia sentito parlare di lui o che non conosca qualcuna delle sue profezie. Il personaggio di Nostradamus, infatti, stimola da sempre la curiosità e la fantasia di milioni di persone: forse per l’aura di mistero che lo circonda, forse perché non vi è ancora un’interpretazione decisiva riguardante le sue opere.
Sta di fatto che Michel de Notre-Dame è divenuto quasi un fenomeno mediatico, suscitando l’attenzione di registi, musicisti e scrittori che da anni si ispirano a lui per la creazione di film, libri e canzoni. Nonostante la sua celebrità, pochi però conoscono davvero la storia di Nostradamus; molti, infatti, lo associano solamente alle sue profezie ignorando che prima di accostarsi al mondo dell’occulto Michel De-Notre Dame fu un medico, un astrologo, uno speziale e un farmacista.


Nato da una famiglia ebrea nel 1503 a Saint-Remy in Francia, Nostradamus fu un giovane appassionato per le materie scientifiche. Iscritto all’Università di Avignone studiò matematica, astrologia e retorica, ma a causa della peste fu costretto a lasciare i suoi studi. Cercando di trovare una cura a base di erbe per l’odiata malattia il giovane Nostradamus viaggiò in tutta Europa lavorando come speziale. Lavoro che sfortunatamente gli costò l’ammissione al dottorato presso la facoltà di medicina presso l’Università di Montpellier. Credendo di aver trovato una cura contro la peste con la creazione della “pillola rosa”, Nostradamus raggiunse la notorietà affermandosi come una delle menti eccelse del Rinascimento.
Purtroppo la pillola non servì a salvare sua moglie e sua figlia dalla peste, ma gli permise di continuare a viaggiare ed approfondire sempre di più le sue conoscenze. In questo periodo iniziò ad interessarsi all’occulto e a scrivere Almanacchi annuali che suscitarono l’interesse di parecchi notabili aiutandolo ad affermarsi come astrologo. Il suo nome divenne cosi noto da legarsi quello della Regina Nera di Francia: Caterina De’ Medici, anch’essa interessata alle arti oscure.


La Regina si interessò a lui in particolar modo per le Centurie, le profezie in quartine composte da lui proprio in quel periodo.  La predizione che si fa, unanimemente risalire come la prima di tutti suoi vaticini, fu quella relativa alla morte di Enrico II, Re di Francia:

” Il leone giovane il vecchio vincerà. Il campo bellico, per dolore singolare. In gabbia d’ oro gli occhi gli salteranno delle forze in combattimento una rimarrà, l’altra morrà di morte crudele”.

Palese il riferimento all’allora regnante Enrico II, il Leone, re di Francia, che, durante un torneo amichevole ,il 30 Giugno 1559, dopo aver sconfitto Filiberto di Savoia e il Duca di Guisa, in una terza contesa venne colpito dalla lancia del leone giovane,il Conte di Montgomery e, a causa di una scheggia che, rompendosi la lancia e attraversando il casco d’oro del Re,  gli trafisse l’occhio e dopo una dolorosa agonia, durata una decina di giorni, spirò  Da notare come lo scudo del giovane sfidante riportasse l’emblema di  leone su un fondo d’oro, mentre intuibile, a primo acchitto, è il riferimento alla gabbia d’oro indicante l’elmo dorato del sovrano francese.

Premesso che uno dei maggiori problemi nell’interpretazione delle centurie risiede, oltrechè nella autenticità della documentazione, sopratutto, nelle forzature o meno utilizzate nell’interpretare le visioni del veggente di Salon, relativamente al linguaggio eccessivamente criptico che verrebbe attribuito allo stesso Nostradamus, non tutti sono concordi nel considerarlo così enigmatico. Ad esempio, molti suoi sistenitori, riportano l’esempio della centuria dedicata alla Rivoluzione Francese:

“Entreranno nella Tullerías dove cinquecento l’incoroneranno con un mitra. Sarà tradito per uno con titolo, di nobiltà, di cognome Narbone e per un’altra chiamata Saulce che avrà olio per barili”

Alcuni interpreti, infatti, ritenendo evidentemente correlata alla deposizione di Luigi XVI, evidenziano la precisione con la quale il medico francese, profetizzò l’entrata, il 20 Luglio del 1792, nel palazzo della Tullerías, di una folla  composta, indicativamente, da  500 marsigliesi che, deposto il sovrano, per scherno lo obbligarono ad indossare il berretto rigido (mitra), simbolo rivoluzionario, come atto di derisione al potere deposto. Sempre gli stessi interpreti rilevano come facesse precisamente richiamo a Narbone, l’ex-ministro della Guerra, che, perso il controllo dell’esercito, aveva tradito il Re, dandosi alla fuga, il Conte di Narbone-Lara, per l’esattezza. Altro nome riportato nelle centurie, quello di un certo Saulce, l’uomo chè fermò il Sovrano quando questi cercava la fuga per ricongiungersi con le truppe leali. E, incredibilmente, la centuria cita l’espressione, apparentemente avulsa dal contesto, “olio per barili“, apparentemente dicevamo, poichè Saulce era venditore di olio, grasso e sapone.

Anche dal punto di vista della visione dei grandi personaggi della Storia, per i sostenitori della veridicità delle affermazioni di Nostradamus, le profezie dello stesso sono pressochè infallibili. A parte il vaticinare correttamente quasi la totalità di tutti i Re di Francia; Cromwell, Carlo I, il destino di diversi pontefici, le figure di Mussolini, De Gaulle e l’assassinio di di John F. Kennedy, l’attenzione dell’oscuro profeta transalpino sembra si appuntò sulla possibilità che l’umanità vedesse la nascita di 3 anticristo, per molti correlati alle figure di Napoleone Bonaparte, Hitler ed un terzo ancora da identificare. Importante è comprendere, come in questa accezione, l’accostamento ad una figura maligna, nasca non tanto da elementi spirituali, quanto dal fatto che questi personaggi condussero L’Europa(il secondo il Mondo intero) in un bagno di sangue. Particolarmente suggestiva, però, è il richiamo avanzato da Nostradamus per indicare il condottiero corso:

“Un imperatore nascerà vicino all’Italia. Da semplice soldato, arriverà all’ Impero. Manterrà il controllo assoluto sulla Chiesa. Per quattordici anni mantiene il comando”

Napoleone Bonaparte, nacque nell’isola della Corsica, davanti alle coste italiane. La sua ascesa al potere, partì da semplice soldato, giungendo a incoronarsi Imperatore. Il potere esercitato sulla Chiesa fu talmente assoluto da, al fine di annullare il suo matrimonio con Giuseppina, ricorrere al rapimento del Papa e a autoincoronarsi, il  2 Dicembre 1804 a Parigi, nella cattedrale di Nôtre Dame, alla presenza di Papa Pio VII,  Re del neocostituito Regno Italico, pronunciando, mentre indossava la corona ferrea, la famosa frase la frase: “Dioeu me l’a donnée, gare à qui y touchera” (Dio me l’ha data, guai a chi me la toccherà). Quanto al riferimento alla testa rapata, lo stesso ha origine, con tutta probabilità, dalla desuetuine dell’Imperatore Corso, a differenza di quanto abitudine della nobiltà del tempo, di agghindarsi delle tipiche consuete lunghe parrucche. Napoleone regnò dal 9 di novembre del 1799 fino al 6 di aprile del 1814; 14 anni esatti. Esistono profezie, inoltre, sulle sue principali campagne, la sconfitta in Russia e l’esilio all’isola d’Elba.

Anche relativamente a Hitler i dati, contenuti nell’apposita centuria, appaiono sbalorditivi, arrivando ad indicare, tranne per un piccolo errore(veramente errore?) il suo nome completo:

“La Libertà non sarà recuperata. Un audace, nero, orgoglioso ed iniquo uomo l’occuperà. Quando il materiale del ponte sarà finito, La Repubblica di Venezia sarà disturbata per Hister”

L’anagramma  Hister, è in realtà Hitler, con una lettera invertita, ma potrebbe voler indicare anche, con il termine Hister, il fiume Danubio, seconda un’antichissima traduzione e, in caso estremo, un riferimento ad isteria, caratteristica famosa dell’oscuro ed audace uomo che monopolizzò le gerachie e le menti tedesche. Quanto al riferimento a Venezia, si tratterebbe di un richiamo al tentativo tedesco di realizzare un ponte sul Danubio.

 

 

Le profezie di Nostradamus, inoltre, sembra che anticiparono di secoli, l’invenzione dell’areoplano (“Le genti viaggeranno con sicurezza attraverso il cielo, terra, mare ed onda” o ancora “Staranno in guerra col controllo delle nuvole“, ma anche del sommergibile, l’elettricità o il cinema.

Tali profezie che si estendono, dicono gli interpreti, fino all’anno 3797, sono a tutti note, per aver predetto alcuni degli eventi più catastrofici e importanti della storia mondiale come l’incendio di Londra nel 1666, la Rivoluzione Francese e la creazione della bomba atomica. Inoltre sembra che Nostradamus abbia predetto avvenimenti riguardanti proprio i giorni nostri, come l’attentato alle Torri Gemelle o l’attentato e la morte di Papa Wojtyla. Di base, secondo la maggior parte dei traduttori, le fosche previsioni del medico provenzale, sarebbero relative ad una terribile guerra di 27 anni di durata, nella quale si fronteggerebbero il Mondo Occidentale e quello Medioorientale. Le centurie dedicate a questo periodo storico, sono tutte concordi nel sostenere l’ipotesi di un’ invasione araba, nel cuore dell’Europa (“In Arabia nascerà un poderoso re dalla legge di Maometto, che dominerà l’Europa e l’ Italia. Per la discordia negligenza francese che cederà il passo a Mahomed,( gli arabi) libero”) e , soprattutto, come logico pensare, l’utilizzo di armi di distruzione di massa inimmaginabili:”Sarà spaventosamente rinchiuso fuoco vivo, morte nascosta, dentro globi orribili. Di notte la città navale sarà ridotta a polvere. La città in fiamme, il nemico indulgente“, evidente riferimento all’utilizzo di ordigni atomici.

A parte questa conclamata letteratura, una seconda corrente di interpretazioni catastrofiche di Nostradamus, sembrano essere riconducibili, soprattutto a seguito del ritrovamento di un manoscritto di recente attribuzione allo stesso, avvenuto nel 1982, dalla giornalista Enza Massa e da Roberto Pinotti nella Biblioteca Nazionale Centrale di Roma  ad un qualche cataclisma di origine naturale. Il volume ritrovato chiamato Vaticinia Michaeli Nostradami de Futuri Christi Vicarii ad Cesarem Filium (o semplicemente Vaticinia di Nostradamus) è costituito da una serie di raccolta di 80 immagini acquarellate, rilegate sotto forma di codice, le cui solo ultime sette, sarebbero sufficienti per comprendere perchè il figlio di Nostradamus, Cesare, si legge, volle affidarla esclusivamentesi al cardinale Maffeo Barberini, futuro papa Urbano VIII (pontefice dal 1623 al 1644).  Il Codice, infatti, rappresenterebbe la venuta di tempi drammatici per gli uomini, per molti causati dall’avvicinamento o contatto con un corpo alieno(” Un astro lungo tempo infossato nelle profonde tenebre. Colore del ferro ossidato. Verrà ad oscurare la luna, Alla quale ferirà con piaga sanguinante”). La stessa, famosissima, quartina(“L’anno 1999, sette mesi, verrà dal cielo un gran re dell’orrore… Quando l’eclissi di sole sia il mostro sarà visto in pieno giorno. Di erronea forma lo sarà interpretato nessuno Sfortunatamente avrà previsto. La gran stella per sette giorni arderà, nuvoloso sembrerà che ci siano due soli” , inizialmente utilizzata dagli esegeti di Nostradamus per identificare un tremondo personaggio umano, sembra, al contrario, riferirsi alla comparsa di un corpo celeste, autore di un disastro di origine naturale, come ancora confermato da un ‘altra centuria:” Il sole nascosto, eclissato da Mercurio, sarà solo un elemento secondario nel cielo“. Per molti il riferimento potrebbe essere legato all’avvicinamento di Hercólubus, un astro di dimensioni gigantesche, le cui proporzioni, per fare un esenpio, sarebbero maggiori 6 volte di quelle di Giove e il cui transito determinerebbe sulla Terra cataclismi immaginabili: maremoti, terremoti e, sopratutto, quello spostamento dell’asse terrestre, leit-motiv di buona parte delle teorie Maya e non solo, determinando una pioggia di fuoco, un colossale incendio(frammenti infuocati che cadono sulla Terra?) a divampare sul mnostro globo. Afferma ,ad esempio, il testo Maya, Chilam Balam:”Si rovescerà il Sole, si rovescerà il viso della Luna, scenderà il sangue per gli alberi e le pietre; arderanno i cieli e la terra“, ma, gli stessi testi biblici, fanno riferimento ad una realtà simile, si legga capitolo 2, versetto 3-10, nel quale San Pietro afferma testualmente: “Il giorno del Signore verrà come ladro nella notte; nel quale i cieli passeranno con gran strepito, e gli elementi ardendosi disferanno, e la terra e tutte le opere che in lei ci sono, si scotteranno” o, andando a posteriori, le Sibille Romane: “Il fuoco consumerà tutta la razza umana, tutte le città, i fiumi ed il mare; lo brucerà tutto e ridurrà il mondo ad una polvere nerastra“. E, forse, non molti sanno che anche S.Giovanni Bosco e Padre Pio videro eventi simili. Il Frate di Pietralcina, recentemente, fatto Santo, parla della profezia dei “3 giorni di buio” nel quale, pena la morte, i Cristiani dovranno restare chiusi in casa e non aprire, all’esterno(per un qualche rischio connesso alla rischio radiottività?)a nessuno, visione, pressochè identica,a quella lasciata ai posteri dalla Beata Anna Maria Taigi, nel XIX (“Dio manderà due castighi: uno sarà sotto forma di guerre, rivoluzioni e altri mali; avrà origine sulla terra. L’altro sarà mandato dal Cielo. Verrà sopra la terra l’oscurità immensa che durerà tre giorni e tre notti.”) e , tutte nella stessa direzione, anche le previsioni di altri mistici Cristiani, quali, la Beata Elena Aiello, Maria Giulia Jahenny,l’Estatica di Tours, fra le altre.

 

Analizzando, quindi attentamente, appare come tutte le profezie, e non meno quelle die nostri tempi, spesso distanti l’una dall’altra, separate da centinaia di anni o da migliaia di Kilometri, presentino, incredibilmente, più analogie che non contrasti. Sopratutto, però, è da rilevare come, forse facendo il gioco degli scettici, per loro natura stessa le profezie, si presentino come una visione aperta al cambiamento, una concreta possibilità del verificarsi di  un avvenimento che lascia spazio all’uomo saggio, o timorato di Dio, come meglio preferite chiamarlo,per accadere ad una via di salvezza quando comprenda l’importanza di una vita in pace ed armonia con sè stesso, gli altri e l’ambiente che lo circonda. L’importante, è però, comprenderlo veramente.

 

 

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