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Torna la Dad fra giustificazioni e polemiche: e per i ragazzi è di nuovo momento di forte stress e agitazione

La nuova ordinanza firmata dal presidente della Regione Lombardia Attilio Fontana prevede che fino al prossimo 14 marzo tutte le scuole vengano chiuse e si ritorni alla gestione delle lezioni in Dad.

Torna la didattica a distanza per milioni di studenti

A causa della situazione epidemiologica che pare non rallentare il tiro e causare una diffusione ancora maggiore del virus, il cui rapido peggioramento è previsto appunto per le prossime settimane, la nuova ordinanza stabilisce che venga sospesa la didattica in presenza – tanto agognata da famiglie e studenti – a favore delle lezioni a distanza.

In contemporanea, il nuovo Ministro dell’Istruzione Patrizio Bianchi fa sapere che la Dad non sarà soltanto un fenomeno passeggero che andrà a dissolversi nel giro di pochi mesi. Per Bianchi, difatti, questa recente modalità di insegnamento potrebbe rappresentare un punto di riferimento dei programmi scolastici anche per i prossimi anni, anche post pandemia. “La parola Dad non mi piace, non è didattica a distanza ma di avvicinamento”, sono state le parole del ministro a difesa di una scelta forzata fatta a seguito delle indicazioni presentate dagli esperti del Comitato Tecnico Scientifico.

Ma le polemiche da parte delle famiglie non mancano, dato che si trovano a dover affrontare non soltanto una gestione complicata fra casa e lavoro, ma anche tutte le problematiche psicologiche e sociali dei loro figli.

I danni procurati ai ragazzi dalla Dad

Se qualcuno poteva ipotizzare che la Dad venisse apprezzata dagli studenti, spesso avversi quasi per ruolo o per natura alla scuola, si stava sbagliando di grosso. La maggior parte degli alunni sta vivendo in modo profondamente negativo il divieto di presenza in aula e tutto ciò si sta riflettendo in maniera negativa sulla salute fisica e mentale di parecchi ragazzi.

Salgono ansia e stress, calano concentrazione e rendimenti. Il ritrovarsi davanti ad un’apparecchiatura elettronica per ore e ore, senza la possibilità di alcun tipo di contatto fisico con i propri coetanei e senza aver l’agio di vivere il proprio apprendimento in un ambiente comunque favorevole e adeguatamente strutturato, differente da quello della propria casa, sta procurando ai ragazzi effetti collaterali estremamente dannosi: insonnia, agitazione, mancanza di fiducia, repressione, aggressività o apatia.

Questi i risultati degli studi condotti sull’impatto della Dad (didattica a distanza). “Come padre la Dad è un dolore”, sono state ad esempio le amare parole di Fiorello qualche giorno fa in conferenza stampa a Sanremo e rappresentano sicuramente il sentimento che la maggior parte dei genitori sta vivendo nel vedere i propri figli soffrire per questa limitazione di libertà. Speriamo almeno serva a salvarli davvero dal virus