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Ucraina: lanci di razzi e colpi di artiglieria causano una strage vicino ad una scuola a Donetsk

Morti e feriti a Donetsk, in Ucraina, nel giorno in cui gli studenti stavano facendo il loro rientro a scuola. Nel resto del Paese le scuole sono iniziate già da un mese, ma per le località che si trovano nell’est Ucraina era il rientro, dopo che a Minsk nello scorso settembre era stato firmato un “cessate il fuoco” tra le parti.

La giornata doveva rappresentare un “ritorno” alla vita di tutti i giorni, ma dopo il lancio di razzi si contano 9 vittime e decine di feriti. I separatisti hanno attribuito i lanci di razzi alle forze di Kiev, ed anche Mosca ha puntato il dito contro il governo ucraino, accusandolo di aver portato a termine un attacco “cinico”, in quanto rivolto contro degli studenti che stavano facendo il loro rientro a scuola.

Da parte delle forze separatiste viene anche sottolineato come il governo centrale fosse contrario all’inizio dell’anno scolastico nelle zone interessate dalla guerra. L’attacco viene anche definita una “violazione” del diritto internazionale da parte di fonti moscovite. La responsabilità degli attacchi è stata smentita dall’esercito ucraino.

Il primo attacco, un lancio di razzi, ha interessato una fermata degli autobus, vicino ad una scuola, proprio mentre uno di questi mezzi si stava fermando, ed ha causato almeno 6 vittime, oltre a decine di feriti. Poco dopo vicino ad una scuola è caduto un colpo d’artiglieria che ha fatto tre vittime, un insegnante e due genitori, mentre nessuno dei bambini che si trovavano nel luogo è stato ucciso. I colpi hanno comunque causato molti danni alla scuola, con la distruzione delle finestre e l’arrivo delle schegge di vetro sui banchi nelle aule. Gli studenti sono stati evacuati e fatti entrare nei rifugi.

La crisi che si sta registrando in Ucraina è uno dei maggiori problemi anche per la Nato, e Jens Stoltenberg, il nuovo segretario generale, ha rivolto un monito alla Russia, sottolineando come Mosca si sia resa ancora una volta colpevole della violazione degli “obblighi internazionali“. Per Stoltenberg, è necessario un “cambio di atteggiamento” da parte di Mosca.

Il giorno dopo la conferma delle sanzioni contro la Russia da parte dell’Europa, viene segnalato da parte della Slovenia che la Russia ha dimezzato le sue forniture di gas, dopo che già nel mese di settembre erano state segnalate molte “discontinuità” per quanto riguarda le forniture. Su questo punto si è espressa anche Federica Guidi, Ministro dello Sviluppo; che ha rassicurato sulla tenuta delle scorte italiane, che sono al momento attuale del 94% della disponibilità.

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