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A Bologna di scena la genialità prospettica di Escher. A Palazzo Albergati mostra sino al 19 Luglio

Arriva in Italia la prospettiva e la genialità di Escher, affascinante cultore di una nuova arte che negli anni Sessanta ha ispirato generazioni intere di musicisti ed artisti in diversi ambiti.

Caratterizzato da labirinti e strutture geometriche complesse, Maurits Cornelis Escher, però, è molto di più, con la sua propensione prospettica scientifica tanto da ammaliare matematici di alto calibro. Spesso nelle tele si trovano mondi mescolati con invenzioni fantastiche che sembrano non avere ragione, ma si intersecano tra loro in modo sopraffino.
Escher è, inoltre, anche un importante cultore e ispiratore dei movimenti hippie degli anni Sessanta, tra cui si ritrovano seguaci molto noti del mondo musicale pop e rock, come il grande Mick Jagger, oltre a tantissimi altri registi cinematografici.
Nell’arte dell’ineguagliato grafico olandese si ritrova poi il punto di incontro del disegnatore con l’incisore, in una fusione che sembra ricreare mirabilmente un inconfondibile modalità con cui vivere l’arte,  celebrata attraverso  il donare nuova forma alle linee prospettiche.
Il genio arriva quindi a Bologna in un’antologica unica e molto vasta, aperta al pubblico da ieri al 19 Luglio 2015 a Palazzo Albergati.
Si potranno quindi ammirarne i capolavori nel palazzo di via Saragozza al numero 28, in una Bologna che spera di richiamare almeno centomila spettatori.

La retrospettiva felsinea su Maurits Cornelis Escher è quindi davvero un’occasione unica per scoprire da vicino oltre centocinquanta opere dell’artista olandese. La mostra, organizzata da Arthemisia Group a cura di Marco Bussagli e da Federico Giudiceandrea, si avvale della collaborazione partecipazione dello stesso Comune di Bologna.
Le tele che hanno raggiunto il suolo felsineo sono quindi molte, risultato raggiunto grazie alla collaborazione con la “M.C. Escher Foundation”.
Oltre  ai capolavori molto noti dell’artista come “Giorno e notte”, “Nastro di Möbius II” e “Casa di scale”, la kermesse presenterà moltissime opere che si ispirano al genio olandese. Si tratta, infatti, della sezione che prende il nome di Eschermania, ovvero un’ampia e meritata celebrazione dell’influenza che l’artista ha diffuso in maniera diversificata all’interno del mondo artistico e non solo.

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