Cronaca

Addio all’oncologo Umberto Veronesi

Quella di Umberto Veronesi è stata una vita di successi professionali e di prestigiosi riconoscimenti medici legati alla cura del cancro, sua storica missione di vita. Nel 1952 il professore si laureò in medicina e chirurgia all’Università Statale di Milano: decise subito di dedicarsi alla ricerca sul cancro, prima all’estero, poi all’Istituto Nazionale dei Tumori. Nel 1965 fondò l’Airc, l’associazione italiana per la ricerca sul cancro, diede vita allo Ieo, l’istituto europeo di oncologia e lavorò all’Organizzazione europea per la ricerca e la cura del cancro.

Nel 1993 divenne ministro della Sanità ed entrò a far parte di una commissione nazionale per preparare un piano terapeutico contro i tumori: sotto l’egida della commissione dovette giudicare il metodo Di Bella. Nel 2003 creò la Fondazione Umberto Veronesi per la ricerca oncologica, cardiologica e neurologica. Veronesi è stato senatore dal 2008 al 2011 per il Partito Democratico. Dal 2010 era anche il presidente dell’Agenzia per la sicurezza nucleare italiana.

Favorevole all’uso delle terapia del dolore, ai cibi geneticamente modificati, agli inceneritori, ai matrimoni e alle adozioni gay, Veronesi in più riprese sostenne la superiorità delle donne esprimendosi per l’aborto, anche non terapeutico e l’eutanasia, per la quale proponeva una depenalizzazione. L’oncologo di Milano era però contrario alla pena di morte e all’uso degli animale per test scientifici. Veronesi era vegetariano e sostenitore di un’etica degli animali.

Nel corso della sua lunghissima carriera medica, Umberto Veronesi ha ricevuto tredici lauree honoris causa in Pedagogia, Medicina, Biotecnologie e Fisica. Ha anche ottenuto il King Faisal International Prize per la cura delle donne islamiche e il Premio America della Fondazione Italia-Usa. Nel 1974 gli fu assegnata la medaglia d’oro ai benemeriti della sanità pubblica e nel 1982 fu nominato cavaliere di gran croce dell’Ordine al merito della Repubblica italiana.