AttualitàCronaca

Afghano accoltella due persone all’Eataly di Roma

Hosseini Sharif, che lavorava nel locale già da un anno, è un rifugiato afghano che, dopo una lite con uno dei cuochi, Fabio Nitti, ha estratto un coltello aggredendolo. È successo al ristorante Eataly di Piazzale XII Ottobre 1492 all’Ostiense davanti agli occhi di molti clienti e degli altri dipendenti del locale.

Il giovane afghano 25enne sembrava in preda all’ira e, quando altri due dipendenti, tra cui un vigilante della sicurezza, hanno cercato di bloccarlo, lui per tutta risposta li ha feriti gravemente alle braccia con il coltello.

Attimi di paura e sgomento quelli raccontati dal patron Oscar Farinetti che in quel momento si trovava nella struttura. Farinetti ha raccontato che il cameriere lavorava con loro da più di un anno ed era un lavoratore modello che non ha mai creato alcun tipo di problema. Proprio per questo suo comportamento diligente e professionale, i gestori del locale volevano rinnovargli il contratto anche quest’anno ma lui, inspiegabilmente si era dimesso lo scorso 24 ottobre anche se avrebbe dovuto continuare a lavorare fino al 2 novembre.

I colleghi lo hanno definito un giovane tranquillo sempre puntuale ma quel giorno, quando è entrato nel ristorante, sembrava diverso.

La lite e l’accoltellamento sono successi all’improvviso. Hosseini Sharif è arrivato un’ora prima del suo turno e ha chiesto del cuoco. Una volta raggiunto si è scatenata la sua furia.

Subito soccorsi, i dipendenti feriti sono stati portati con codice giallo all’ospedale San Giovanni e San Camillo dove hanno ricevuto le cure necessarie.

Appena arrivata la polizia, il giovane afghano non ha cercato di scappare o opporre resistenza ed è stato subito portato negli uffici del commissariato Colombo dove si indagherà più a fondo per scoprire il motivo di questo suo inspiegabile e folle gesto.

Non è la prima volta che in locali del genere le persone trovano troppo stressanti i ritmi di lavoro. A volte si finisce per impazzire o ammalarsi. Molti dipendenti non hanno scelta e sono costretti a rimanere ma, come racconta uno di loro, se avessero alternative se ne andrebbero.

Leave a Response