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Arrestati 6 mafiosi che progettavano un attentato contro Angelino Alfano

A seguito di un’inchiesta coordinata dalla Dia di Palermo, i carabinieri di Monreale, che hanno avuto il supporto di alcune unità cinofile, hanno portato a termine un’operazione antimafia, arrestando 6 persone. L’operazione è stata condotta in tre comuni della provincia di Palermo, Corleone, Contessa Entellina e Chiusa Sclafani, ed ha sventato un possibile attentato contro Angelino Alfano, Ministro dell’Interno, che le persone arrestate stavano pianificando. Secondo le intercettazioni dei carabinieri, Alfano sarebbe stato accusato dai mafiosi di avere inasprito le condizioni dei carcerati con il “41 bis”, e meritava quindi di essere ucciso, come era stato fatto, a suo tempo, a Dallas, con il presidente USA John Kennedy.

Tra le persone che sono state arrestate anche Rosario Lo Bue, un capomafia che era già stato incarcerato nel 2008, ma era stato poi liberato dopo l’assoluzione al processo in quanto le intercettazioni a carico del Lo Bue vennero invalidate. Con questi arresti i carabinieri hanno inferto un durissimo colpo ai vertici del “mandamento” di Corleone. Nel corso dell’indagini è emerso anche il progetto di un imminente omicidio: alcune persone avrebbero infatti contattato “Cosa nostra” in modo da risolvere i problemi connessi ad una grossa eredità.

L’inchiesta della Dia segue due blitz, effettuati sempre dai militari dell’Arma, che hanno riguardato le “famiglie” mafiose di Palazzo Adriano e Corleone. Nelle conversazioni intercettate, i boss mafiosi avevano anche ipotizzato il miglior momento per compiere l’attentato contro Angelino Alfano, concludendo che sarebbe stato durante una campagna elettorale, occasione nella quale gli esponenti politici sono più vulnerabili. Secondo le intercettazioni la fase operativa dell’attentato non era ancora iniziata. Durante alcune delle ultime telefonate intercettate si parlava anche di armi da nascondere e questa notizia ha portato gli inquirenti ad accelerare l’esecuzione del blitz da parte dei carabinieri. A carico degli arrestati ci sono accuse di associazione mafiosa, detenzione illegale di armi e danneggiamento.